Lambrusco, arte e motori Il "grand tour" sulla via Emilia

Ecco le tappe dell'imperdibile itinerario che da Milano porta fino a Reggio e Modena, tra suggestioni e sapori

Lambrusco, arte e motori Il "grand tour" sulla via Emilia

Tazio Musi ci accoglie per un buon espresso sotto i portici di San Pietro, al Caffè Pietranera, su due piani in un antico palazzo del 400. Sapori di legno e di acciaio, sensazioni di provincia dove far colazione o acquistare qualche buon prodotto. Conversazione compresa. Un luogo caldo e accogliente per iniziare il nostro viaggio (goloso), tra Reggio nell'Emilia, terre Canossiane e una puntata in provincia di Modena. L'Emilia è terra di suggestioni e sapori, dove il senso del gusto è molto largo e abbraccia anche l'arte e i motori, come vedremo.

Quasi di fronte, dall'altra parte della strada, c'è il Caffè Arti e Mestieri, nostra prossima tappa, ma prima facciamo una passeggiata per il centro, soffermandoci sulla Basilica di San Prospero, patrono di Reggio e sul suo Torrazzo. Consacrata nel 997 ma ricostruita e ristrutturata più volte, contiene affreschi del «Giudizio Universale» di Camillo Procaccini e un prezioso coro ligneo. Il martedì e il venerdì mattina, giorni di mercato, la Basilica è sfondo solenne del turbinio di gente e bancarelle che occupano la piazza più caratteristica della città. L'appetito del turista non per caso riceve soddisfazione nel grande ristorante di una grande famiglia, i D'Amato, Gianni, Fulvia e Federico. Il Caffè Arti e Mestieri è ottimo sempre ma con la bella stagione ci si può accomodare nello splendido e verdissimo dehors. La cucina dei D'Amato si muove tra evergreen e le nuove creazioni, sempre libera da inutili iperboli e pedanti fronzoli: erbazzone contemporaneo; cubo di bolliti, aria di lambrusco, Balsamico tradizionale di Reggio Emilia; tagliatella di ragù di tre carni; calamaretti farciti di cipolla Borettana, crema di patate al nero di seppia, uovo e tartufo. Un approdo del gusto dove si torna sempre felici.

Gianni D'Amato mi ha fatto conoscere i salumi del Grifo, tutti da maiali allevati allo stato brado: dalla pancetta stesa alla coppa di testa, dal salame gentile alla salsiccia essiccata. Giorgio e Claudia Bonacini hanno appena festeggiato vent'anni di vita della loro azienda. Lo stesso principio, qualità delle materie prime, lo rinveniamo nelle confetture, marmellate, composte, mostarde di Happy Mama di Giorgia Rinaldi. Ricette tradizionali e nuovi abbinamenti: Aramomo, arancia e cardamomo; lo strudel, elaborazione della confettura di mele con ingredienti del celebre dolce. Saliamo verso i monti e, inconfondibile, ci appare la Pietra di Bismantova, massiccio roccioso a forma di nave, lungo un chilometro, largo 240 metri e alto 300, formatosi nel Miocene. Più recenti le forme di Parmigiano-Reggiano della Latteria Sociale, proprio sotto la roccia. Prelibatezze dalle differenti stagionature, 36, 24, 12 mesi. Siamo nelle terre canossiane. Il Castello di Carpineti era parte integrante del sistema fortificato Matilde di Canossa che qui, nel 1077, offrì riparo a Gregorio VII dopo il celebre incontro con l'imperatore Enrico IV. Ospitò santi (Sant'Anselmo) e pontefici (Urbano II e Pasquale II) ma anche masnadieri come Domenico Amorotto, avventuriero, ladro e assassino, abile nel tenersi a galla tra i giochi politici.

Così spadroneggiò a lungo sulle montagne reggiane. Scendiamo verso Modena. Castelvetro, antico borgo medievale dalle strette e ripide vie, è famoso per le sue torri e per il Lambrusco Grasparossa, «l'umile champagne dell'Emilia Romagna» (Mario Soldati). In questa terra generosa, nel 1980, Enzo Manicardi fondò la propria azienda agricola, ancorandosi alla tradizione e offrendole il sostegno della tecnologia. Ancora oggi Maria Livia segue la strada del padre, coltivando i due vitigni storici, Lambrusco Grasparossa e Pignoletto (80 mila bottiglie), più il Trebbiano per l'Aceto Balsamico (500.000). Una filiera controllata, nel rispetto di natura e uomo. Tocchiamo di nuovo la pianura sfiorando Modena per una sosta molto particolare. Alla Fattoria Hombre, di Umberto Panini, uno dei signori delle figurine, oltre al Parmigiano- Reggiano da allevamenti biologici, ecco un sorprendente museo dedicato alla Maserati (19 auto storiche) e ad altee macchine e moto.

Prima di riprendere la A1, ci aspetta la tavolo imbandita alla Lumira, Castelfranco Emilia. Tortellini tradizionali di Castelfranco in brodo di cappone, gnocchi di patate rosse con antico ragù di salsiccia, coniglio alla Lumira con polenta fritta. E il ritorno sarà morbido e lento.

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