La prima tratta della M4 Linate-Forlanini è (finalmente) pronta, ha superato tutti i collaudi, ma a meno di una ripresa eclatante del turismo non aprirà prima di dicembre 2022. Il Comune ha deciso di rinviare l'attivazione fino a che la nuova metropolitana non arriverà fino alla stazione di Dateo, incrociandosi a quel punto con il passante ferroviario. E il cronoprogramma per Dateo era già slittato causa Covid da settembre a dicembre del prossimo anno. «Il numero dei passeggeri destinati a Linate è ancora al 30% del normale e il numero degli utenti che usufruirebbero della M4 non giustificherebbe il costo del servizio - ha spiegato ieri in Commissione l'assessore alla Mobilità Marco Granelli -. Terremo sotto controllo il traffico aereo ma in assenza di cambiamenti significativi dei passeggeri attiveremo la linea quanto raggiungerà Dateo, a fine 2022. A quel punto l'uso della metropolitana non sarebbe legato solo allo scalo ma a vari quartieri e al passante». Per il 2021 «il costo previsto per l'apertura della prima tratta era di 11 milioni». Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale sottolinea il primo giro sulla M4 a quel punto scatterà «circa 11 anni dopo l'assegnazione dell'appalto. Anche per il 2022 questo project financing peserà tutto sul bilancio Comunale, visto che solo nel 2023 si comincerà a incassare qualche euro dai biglietti. M4 è la prova che Sala non è stato capace di far rispettare tempi e la qualità delle opere pubbliche».
La futura linea blu rischia di innescare anche class action o singole richieste di risarcimento. Sono stati chiari i residenti di largo La Foppa intervenuti ieri in Commissione per contestare i «torrini», gli elementi architettonici di aerazione installati lungo il percorso e al centro di polemiche soprattutto in quattro aree della città - via Foppa, via De Amicis/fermata Sant'Ambrogio, viale California, via Segneri - per la vicinanza ai palazzi. «Ecomostri» alti sette metri e mezzo che i residenti hanno visto spuntare davanti ai loro balconi senza preavviso. Dopo accese proteste ieri Granelli ha garantito che saranno almeno ridotti di due metri, da 7,5 a 5,5 metri, ma i portavoce dei cittadini e il centrodestra hanno chiarito che è ancora un compromesso inaccettabile, serve uno sforzo per trovare alternative lontano dalle case. Alessia Lanza, che vive al civico 25 di via Foppa, avverte che «avere un mostro del genere davanti al balcone è inaccettabile», Massimiliano Di Gianvittorio risiede nello stesso condominio e accusa: «Il Comune sta svalutando i nostri immobili, mi aspetto una proposta di risarcimento concreta o valuterò come difendere i miei interessi». Orietta Colacicco di Piattaforma Milano avverte che «sono già in corso ipotesi di class action». Il presidente della società M4 Alessandro Lamberti non è in grado ancora di dare risposte, «cercheremo di capire con i tecnici se si può fare di meglio». Granelli su su rimborsi o altri tipi di risarcimento risponde che «interverranno le assicurazioni, penso abbia un senso».
Il leghista Gabriele Abbiati che a distanza di un mese aveva chiesto una nuova commissione sul tema si aspettava «già una proposta concreta di spostamento di questi orridi torrini invece la giunta si dimostra pressapochista».
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