Nessuna intenzione di dimettersi. «Il mio mandato va fino al 2015, ma in un momento così drammatico per il Paese e di rinnovamento per la politica, il 2013 sarà un passaggio fondamentale». Finalmente l'annuncio di una candidatura romana? «Valuterò con il mio partito». Il primo effetto dell'avviso di garanzia con invito a comparire notificato ieri dalla procura al governatore Roberto Formigoni per il reato di corruzione con l'aggravante della transnazionalità del reato nell'inchiesta sulla fondazione Maugeri, è il rilancio verso un palcoscenico nazionale. A cui Formigoni sembra puntare già alle prossime elezioni politiche. Forte anche dell'appoggio immediatamente incassato dalla Lega che con il vice presidente della Regione Andrea Gibelli ieri ha immediatamente ribadito che quello con il Pdl è un patto di ferro per nulla destinato a incrinarsi. «A noi del Carroccio - ha spiegato Gibelli davanti ai giornalisti - interessa il vero e non il verosimile. E quello lo stabiliranno i giudici». E sulle nuove accuse, parla di «fatti già noti. La posizione della Lega non cambia, qui dobbiamo continuare a governare nell'interesse dei lombardi». Con la giunta di ieri che ha stanziato altri 100 milioni di euro per i terremotati. E Gibelli che annuncia per domani l'incontro del segretario leghista Bobo Maroni proprio con Formigoni. Ormai un appuntamento fisso per cementare l'alleanza con nuovi punti di un programma comune. E il segretario nazionale della Lega lombarda Matteo Salvini chiede che «i magistrati facciano rapidamente il loro lavoro per avere certezze. Perché a oggi ci sono solo dubbi come in Puglia e in Emilia». Anche se per la verità a carico del governatore pugliese Nichi Vendola, nonchè numero uno di Sel, oltre all'avviso di garanzia oggi c'è una ben più pesante richiesta di rinvio a giudizio. «Intanto la Lega - aggiunge Salvini - ora lavora per ottenere alcuni risultati positivi per i lombardi, a partire dalla riduzione dei ticket su farmaci ed esami». Probabile contropartita messa dal Carroccio già sul tavolo di domani.
«Io quelle carte le ho lette bene - assicura Formigoni - E arrivato in fondo le ho rilette. Tutto qua? Io sono indagato per corruzione, ma dov'è l'atto corruttivo? Qui la corruzione la ghe minga». Perché, spiega, «le risorse date agli enti pubblici in Lombardia raggiungono l'85 per cento. E dunque solo il 15 per cento finisce ai privati che invece rappresentano il 30 per cento della sanità lombarda».
«Sono certa - la difesa dell'ex ministro Mariastella Gelmini - che il presidente Formigoni che ha fatto della Regione Lombardia un modello e un'esperienza di buon governo che non deve interrompere, chiarirà presto quanto la procura gli contesta». Di «accusa assurda: siamo addirittura al complotto internazionale», parla il vice presidente della Camera Maurizio Lupi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.