L'immenso Jorge Luis Borges ripeteva che il libro «è uno specchio che svela tratti del lettore ed è insieme una mappa del mondo». Ed è per questo che dar fuoco a una libreria è il crimine più infame. Un'abiezione che si pensava sepolta nelle peggiori pagine della storia. E, invece, nella notte del 28 aprile un ordigno ha distrutto la Ritter in via Maiocchi ( nella foto ). Nessuna rivendicazione, ma nei giorni del concerto per ricordare il massacro di Sergio Ramelli il messaggio di odio dei centri sociali è apparso chiaro. E, infatti, altro fuoco ha devastato Milano durante il corteo degli antagonisti il Primo maggio. Provocando quell'indignazione delle istituzioni (a cominciare dal sindaco Giuliano Pisapia) che un circolo culturale etichettato di destra non aveva certo meritato. Perché di fronte a quei libri in cenere, nessuno aveva evocato le pire dei nazisti, come si sarebbe fatto per una libreria di sinistra. Poco conta. Perché a distruggere i libri e le idee il fuoco non basta.
E così la Ritter ha riaperto e oggi c'è un'ottima occasione per dire forte che le idee non si bruciano: dalle 7 alle 16 in piazza Diaz al banco della libreria Bottazzi si potranno acquistare «a prezzi d'occasione» i volumi bruciacchiati. Sopravvissuti a quell'attentato di gente vile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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