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Litigano per un credito. Egiziano accoltellato dall'ex datore di lavoro

Operato ed è grave un muratore di 21 anni colpito con un fendente sferrato all'addome

Litigano per un credito. Egiziano accoltellato dall'ex datore di lavoro

Stessi posti, stesse occupazioni, più o meno la medesima gente. Succede, ci si rincontra. E talvolta capita di poter pareggiare certi conticini che proprio non tornavano. Così com'è successo a lui - un muratore 21 enne di origine egiziana, incensurato - ieri mattina, a Santa Giulia. Ha aguzzato lo sguardo e ha riconosciuto il suo ex datore di lavoro, un connazionale che si trovava proprio nel cantiere accanto a quello dove stava lavorando lui, pure impegnato a faticare. A quel punto non devi averci pensato proprio, non ha resistito, gli è corso incontro. Non per salutarlo e scambiare due chiacchiere, no: quell'uomo, il suo vecchio capo, gli doveva del denaro per dei vecchi lavori. Un debito mai saldato insomma. E il 21enne glielo voleva ricordare, gli voleva far capire che certe promesse vanno mantenute e certe cifre per qualcuno saranno pure una miseria, ma per lui no, proprio per niente.

Adesso l'egiziano è ricoverato in gravissime condizioni in rianimazione all'ospedale San Raffaele. E il suo ex datore di lavoro? Non si trova, lo cerca la polizia. L'uomo è in fuga dopo che l'incontro casuale con il suo dipendente si è trasformato in una discussione animata, davanti ad altri operai (tra i quali si scoprirà poi, i due fratelli dell'ex datore di lavoro) che nel frattempo avevano fatto capannello intorno ai due. E all'improvviso è spuntato un coltello. Con il quale il 21enne è stato colpito una volta all'addome, un fendente particolarmente violento quello rifilatogli dal suo vecchio capo prima di scappare e far perdere le proprie tracce.

Tutto è accaduto poco prima delle 11.30 in via Luigi Russolo, a due passi dalla sede di Sky. Ad avvertire i poliziotti delle Volanti sono stati i paramedici del 118, ma al loro arrivo gli agenti non hanno trovato nessuno sul posto, se non il ferito. Il quale, prima di salire dell'ambulanza, avrebbe fatto il nome del suo aggressore e spiegato in poche, smozzicate frasi il motivo della lite.

Nel frattempo i poliziotti hanno già recuperato anche un filmato, ripreso da una delle telecamere della zona, con la sequenza dell'accoltellamento e della fuga. Nelle ore successive al ferimento infatti in questura si è cercato di fare chiarezza sulla dinamica esatta di quanto accaduto, incrociando gli elementi in possesso degli investigatori.

Ieri sera le ricerche dell'aggressore - condotte sia dagli uomini delle Volanti guidati dal dirigente Pino Schettino che da quelli della squadra mobile agli ordini di Marco Calì - hanno avuto una svolta quando, alla stazione dei carabinieri di Carugate, si sono presentati i due egiziani fratelli del feritore.

Che hanno raccontato la loro versione dei fatti, ovvero che ieri mattina al cantiere era il 21enne ad avere il coltello e che loro hanno potuto solo aiutare il fratello ancora in fuga - ovvero l'ex capo del ferito - a disarmare il giovane, finendo poi per accoltellarlo involontariamente. Da lì la fuga, in preda alla paura, del terzo uomo ancora introvabile. Gli investigatori della squadra mobile ieri notte li hanno interrogati per ricostruire l'accaduto e convincerli a consegnare l'accoltellatore.

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