La Lombardia ritorna al giallo ma è ripartenza "solo a metà"

Il passaggio alla fascia meno restrittiva ora è ufficiale però i nuovi vincoli fanno perdere 71 milioni ai locali

La Lombardia ritorna al giallo ma è ripartenza "solo a metà"

Lombardia in fascia gialla. Le speranze si sono trasformate in certezza ieri intorno alle 17, quando il governatore Attilio Fontana ha annunciato di aver ricevuto la notizia che confermava le anticipazioni dei giorni scorsi. «È ufficiale - ha detto il presidente della Regione - da lunedì la Lombardia è in fascia gialla. Me lo ha appena comunicato il ministro della Salute Speranza. Conferma che aspettavamo visto che i dati, grazie all'impegno di tutti, sono in miglioramento da giorni. Sono convinto che sapremo non disperdere questa opportunità».

Da molti giorni, in effetti, i dati della regione andavano migliorando su tutti i fronti: la contagiosità è tornata sotto controllo, l'incidenza si è letteralmente dimezzata e anche la pressione sugli ospedali è calata, pur se più lentamente. I numeri di ieri hanno confermato il miglioramento. Nelle 24 ore prese in esame dall'ultimo bollettino, in Lombardia si sono registrati 2.304 casi di Covid su 46.840 tamponi. L'indice di positività si è attestato quindi sul 4,9%, in linea più o meno con questa fase. I decessi registrati sono stati 57, per un totale dall'inizio dell'epidemia che ha raggiunto le 32.569 vittime. I guariti o dimessi del giorno sono stati 3.545 (per un totale complessivo che ha toccato quota 702.119).

Buone notizie sono arrivate anche dagli ospedali appunto. I pazienti Covid in terapia intensiva sono calati di 9 (ora sono 644) mentre i ricoverati negli altri reparti sono scesi di 167 unità, attestandosi a 4.185. Il giorno prima, a fronte di 52.170 tamponi effettuati, si erano registrati 2.509 contagi e 54 morti, con un indice di positività del 4,8%.

Adesso la Lombardia può tornare a dare un po' di respiro alla sua economia. Non abbastanza, a dire il vero, secondo le organizzazioni del commercio, anche perché il giallo con le nuove regole è più vincolante. E potranno riaprire solo bar e ristoranti che hanno spazi all'aperto. Con la zona gialla, da lunedì Confcommercio stima per Milano un recupero di circa 269 milioni di euro di giro d'affari, rispetto alla zona arancione. L'Ufficio studi ha calcolato che il prossimo periodo di minori restrizioni porterà i ricavi complessivi delle attività commerciali e dei pubblici esercizi a 1 miliardo e 91 milioni: il 70,8% della vita senza Covid e 269 milioni in più rispetto alla zona arancio.

Ma per bar e ristoranti senza spazi all'aperto (il 50% almeno) nulla cambierà, mentre con le tradizionali regole del giallo ci sarebbero stati almeno altri 71 milioni di ricavi. Per Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, «sarà soltanto una mezza ripartenza».

«Il maggior movimento delle persone - dice - il riavvio di cinema, teatri, sale da concerto costituiranno, ovviamente, importanti elementi d'aiuto, ma non capiamo perché ciò che era consentito a febbraio non lo è più a maggio in una situazione mutata per i migliori dati epidemiologici e il progresso della campagna vaccinale. Con la zona gialla rafforzata si crea una discriminazione fra imprese. Così come è naturale che la parziale ripresa di attività serali debba anche consentire un meccanismo di coprifuoco meno rigido».

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