Il «maestro» di Pisapia dà lezioni al prefetto «Cortei, decidiamo noi»

Il braccio destro del sindaco bacchetta tutti dopo il raduno "nazi": "Nessuno può arrogarsi queste scelte senza il parere del Comune"

Il «maestro» di Pisapia dà lezioni al prefetto «Cortei, decidiamo noi»

Il maestro Paolo Limonta dà lezioni al questore, al prefetto, agli esponenti di sinistra che osano criticare il sindaco. Il coordinatore dei Comitati arancioni per Pisapia e dell'Ufficio relazioni con la città del Comune (oltre che insegnante elementare e trait d'union tra Palazzo Marino e mondo antagonista) ieri, il giorno dopo il raduno musicale naziskin in via Toffetti che ha sollevato fior di polemiche, ci ha tenuto a puntualizzare alcune cose.

Primo bersaglio, questore e prefetto che dopo l'indignazione all'ultimo secondo del sindaco («è un evento inaccettabile» ha scritto su facebook a raduno quasi in corso) avevano assicurato che la situazione era «sotto controllo», non destava «allarme di ordine pubblico» né serviva autorizzazione preventiva trattandosi di luogo privato. «Vorrei ricordare - esordisce Limonta - che se si violano le leggi in uno stabile privato la sostanza rimane la stessa. E tutte le iniziative promosse dai gruppi dell'estrema destra violano ripetutamente la Legge Scelba che definisce reato l'apologia del fascismo».

Aggiunge che «chi partecipa o presta assistenza all'attività di associazioni che incitano al razzismo è punito con la reclusione». E chiede a questore e prefetto «di non arrogarsi mai più in futuro la scelta di decidere se un'iniziativa si può o meno svolgere a Milano senza informare e recepire il parere del Comune che, tanto per essere chiari anche per il futuro, non intende assolutamente avallare lo svolgimento di simili iniziative sul territorio di competenza».

La seconda bordata è per chi «in situazioni come questa, misura il proprio livello di antifascismo attaccando a sproposito sindaco e amministrazione. L'antifascismo si pratica tutti i giorni nei comportamenti, nelle parole, nei gesti». Ma persino la capogruppo di Sinistra x Pisapia Anita Sonego aveva accusato gli esponenti di Pd a Sel che si sono indignati solo sabato di intervenire troppo spesso a scoppio ritardato.

Questore e prefetto si sono «arrogati» la scelta di autorizzare un evento in luogo privato. Quante volte, da Macao allo Zam, sindaco e assessori si sono giustificati con i centri sociali che chiedevano alla sinistra amica di bloccare gli sgomberi con la morale che il Comune non può fare nulla se si tratta di palazzi privati. Una linea comoda, usata anche con i quartiere che gridano stop alle occupazioni («sgomberare è compito del questore»).

A proposito, quando si insegna alle forze dell'ordine che «se si violano le leggi in uno stabile privato la sostanza non cambia», bisognerà ricordarlo alla sinistra che firma petizioni anti-sgomberi: occupare è reato, anche nei palazzi privati.

«Peccato - gli replica qualcuno - che il sindaco si sia svegliato dopo le 12 (forse a causa del “fracasso” in rete) e così ha potuto fare l'antifascista per mezza giornata. Ormai era inutile provare a chiudere la stalla».

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