Se si continua così mancheranno le case. E non quelle popolari, da decenni insufficienti a coprire le esigenze della città, ma quelle di ultima generazione.
La più recente rilevazione è opera di Sigest, player Real Estate attivo da oltre trent'anni nel mercato residenziale di fascia medio-alta, mostra infatti come il ritmo a cui vengono vendute le nuove abitazioni, appena costruite o completamente ristrutturate, sia talmente alto che o aumentano o presto ci sarà più domanda che offerta: per dare maggio corpo all'affermazione e concretizzare il concetto basti dire che per la prima volta dal 2014, due progetti hanno venduto tutte le case disponibili in appena un anno.
Ma in generale l'intero settore funziona a buoni ritmi. Lo studio ha preso in esame le iniziative immobiliari messe in commercio tra il mese di giugno 2017 e quello di giugno 2018 - un anno intero, quindi - all'interno della cerchia della circonvallazione esterna: in tutto sono 145, per 5500 unità, e l'81 per cento risulta venduto. A sottolineare l'andamento particolare del settore è stato Vincenzo Albanese, amministratore delegato di Sigest: «Considerando il veloce assorbimento di unità realizzate e una crescita tra il 4 e il 5 per cento del numero di compravendite a livello milanese, la città rischia, nell'arco dei prossimi cinque-dieci anni, di non riuscire a soddisfare la domanda di nuove abitazioni. La prossima sfida, per consentire alla città di crescere ancora, è quella di rompere il confine rappresentato dalla circonvallazione delle linee 90-91 e con coraggio creare un nuovo prodotto immobiliare, bello, innovativo ed efficiente, a valori più contenuti».
In molti casi a trainare i nuovi cantieri, 26 nei dodici mesi presi in considerazione, sono progetti da 50 unità. Non rifacimenti di interi quartieri dunque, ma palazzine o simili. E si tratta di case di fascia medio-alta visto che i prezzi partono da una media di 6.550 euro al metro quadrato per la zona della circonvallazione della 90/91 per arrivare ai 10.100 del centro.
E vanno bene come spiegano i dati della ricerca Sigest: «Le vendite del 2018 sono state di 1233 abitazioni, con un incremento del 32 per cento rispetto al 2017. Di queste, il 53% è rappresentato da prodotti già presenti sul mercato nel 2017, mentre il 47% è stato immesso negli ultimi 12 mesi». E i nuovi cantieri sono per il 76 per cento in classe A, segno che la richiesta non è solo di nuovo prodotto in termini di costruzione, ma anche di alta qualità e di standard energetici di risparmio e prestigio. Il mercato insomma è più sofisticato e attento a ciò che finisce in vetrina.
E c'è un motivo se la compravendita segue questi trend: «Milano si conferma una piazza che viaggia a una velocità diversa rispetto al resto del Paese, grazie anche a una serie di trasformazioni urbanistiche che hanno sensibilmente migliorato la città - ha precisato Albanese - rendendola più appetibile rispetto ad altri grandi centri urbani».
La Darsena, diventata piazza in grado di attrarre eventi di rilevanza mondiale come la festa del Gran Premio di Formula 1 o le installazioni per il lancio di videogame del colosso mondiale Marvel, è solo un esempio di come Milano negli ultimi anni abbia saputo trasformare un punto debole, una pozza piena di topi ed erbacce, in un valore aggiunto. Milano sa crescere e lo fa così veloce che si rischia di vedere un mercato pur frizzante non tenere il passo con la domanda di nuove case.
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