Medici di base, ecco i rinforzi 1.580 nuovi dottori nel 2025

Entro due anni oltre 1500 dottori. Ok anche ai sanitari ucraini. Al San Carlo la consegna dei diplomi del corso 2020. L'assessore Moratti: "Potenziamo tecnologia e telemedicina"

Medici di base, ecco i rinforzi 1.580 nuovi dottori nel 2025

Un'informativa diramata dalla dg Welfare alle Asst sulla possibilità per gli ospedali di reclutare medici, infermieri e operatori socio sanitari ucraini arrivati nella nostra regione per scappare alla guerra. A consentirlo la deroga prevista dal decreto legge, pubblicato il 21 marzo, che permettere temporaneamente ai medici e ai sanitari ucraini di esercitare la loro professione in Italia. Dall'entrata in vigore del provvedimento, e fino al 4 marzo 2023, gli operatori potranno usufruire di una deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie. Le strutture sanitarie interessate «possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa». «Regione Lombardia non ha ancora ricevuto alcuna richiesta ma è a disposizione per collaborare» dicono dalla direzione generale.

Intanto ieri si sono ufficialmente «diplomati» 25 medici di medicina generale presso il Polo Formativo dell'Asst Santi Paolo e Carlo. I nuovi medici, tra i 35 e i 40 anni, hanno concluso il loro percorso formativo triennale (pari a 4.800 ore) a fine 2020, ma la consegna dei diplomi si è svolta solo ieri. «La riorganizzazione dei corsi di formazione prevede una stretta collaborazione tra la Direzione Welfare, le Ats e le Asst - dichiara Matteo Stocco, direttore generale dell'Asst Santi Paolo e Carlo - I nuovi medici che stiamo continuando a formare sono ben preparati e pronti a gestire la presa in carico del paziente cronico e affrontare i mutamenti epidemiologici in corso».

Complessivamente nel 2022 si diplomeranno 136 medici di famiglia, cui se ne aggiungeranno 345 all'inizio del 2023. Altri 430 sono previsti nella prossima primavera. Il 28 aprile, invece, aprirà il nuovo corso di formazione per 555 neolaureati in medicina. Rinforzi quanto mai preziosi per rinforzare le fila dei medici di base, sempre più scarne, come dimostra il bando pubblicato settimana scorsa per 1.666 posti. Una professione difficile, poco retribuita e mal considerata per cui è sempre più difficile sostituire dottori che vanno in pensione o che decidono di cambiare lavoro. «La formazione è uno dei problemi principali - spiega l'assessore al Welfare Letizia Moratti - ma questi diplomati aiuteranno a colmare un vuoto. Nel triennio che finirà nel 2025 avremo 1.582 medici che adesso sono in formazione. E ci auguriamo che la Riforma regionaole appena licenziata, che riorganizza il lavoro del medico di base, aiuterà a colmare le zone carenti». Non solo, per agevolare il lavoro dei medici «stiamo rivedendo il Sistema informatico socio sanitario, grazie agli accordi con Tim e Telecom: da aprile i medici potranno connettersi anche dai dispositivi mobili ovunque si trovino e non solo dalla postazione fissa dello studio, e con una migliore copertura - annuncia l'assessore -.

Altrettanto importante sarà l'accesso alle piattaforme di telemedicina per televisita, teleconsulto, telemonitoraggio e telerefertazione, utili per poter curare i pazienti a casa e sviluppare l'assistenza domiciliare integrata».

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