Milano, agente corrotto elargiva permessi di soggiorno: arrestato

Il poliziotto, impiegato da 10 anni nell’ufficio immigrazione della questura, agiva ricevendo in cambio lauti compensi. Era divenuto un punto di riferimento per la comunità cinese di Milano

Milano, agente corrotto elargiva permessi di soggiorno: arrestato

È finito in manette a Milano un agente della questura, impiegato nell’ufficio immigrazione, con l’accusa di corruzione e falso finalizzato all'emissione di permessi di soggiorno.

Il fermo è stato possibile in seguito ad uno scrupoloso lavoro di indagine cominciato lo scorso mese di novembre grazie ad alcune segnalazioni arrivate alle forze dell’ordine.

L’operato del poliziotto 50enne, infatti, era assai noto all’interno della comunità cinese, che sapeva di potersi rivolgere a lui in caso di bisogno di permessi “facili”.

Da qui le investigazioni degli uomini della nona sezione della squadra mobile, che sono riusciti ad incastrare l’assistente capo loro collega. Sono bastati solo alcuni controlli delle pratiche da lui redatte per comprendere che vi erano delle evidenti irregolarità, come false dichiarazioni di conoscenza della lingua italiana o fittizie attestazioni di residenza. L’agente corrotto arrivava ad intascare dai 5mila agli 8mila euro per dichiarare il falso nei documenti ufficiali.

Per fare ciò, il 50enne non agiva da solo. Coinvolti nel losco affare anche la moglie, una donna cinese, ed un uomo, connazionale di quest’ultima, che fungeva da intermediario.

Sarebbe stato proprio lui a riscuotere il denaro, poi spartito fra i vari membri del gruppo.

Gli inquirenti hanno riferito che le pratiche illecite emesse dal poliziotto sono almeno 30, ma vi è il fondato timore che possano essere ancora di più, dato che il 50enne occupa la sua posizione nell’ufficio immigrazione da ben 10 anni. Per tale ragione, dunque, i pubblici ministeri Boccassini e Prisco stanno continuando a coordinare le indagini della polizia.

Questa mattina l’agente 50enne è stato arrestato dagli stessi uomini della questura di Milano ed i suoi beni sequestrati. Fra questi anche due immobili di un certo valore intestati alla consorte, ma sicuramente acquistati con il denaro ottenuto illecitamente.

Rintracciati anche 18 cinesi che avrebbero usufruito dei servizi offerti dal poliziotto, pagato con laute somme di denaro.

Per loro è scattato l’obbligo di firma.

Sono attualmente ricercati la moglie del poliziotto ed il tramite cinese. Per entrambi è stato emesso un ordine di custodia cautelare in carcere ma, al momento, non sarebbero reperibili.

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