C'è chi la chiama eccezione, casualità, evento particolare e altro ancora. E poi quelli per cui è solo e semplicemente un fenomeno inspiegabile, ovvero un miracolo. Qualsiasi sia l'interpretazione, una riflessione (e nemmeno troppo speculativa, basta basarsi sui dati oggettivi) è d'obbligo: il rogo che da sabato si è divorato otto ettari di bosco lungo le pendici della collina di Angera - comune del Varesotto proteso sul lago Maggiore, luogo di riposo e vacanze per molti milanesi e lombardi in genere, noto per la Rocca viscontea e la vicinanza alle Isole Borromee - ha risparmiato la chiesetta del 1200, San Quirico. Sì, mentre il bosco brucia senza sosta impegnando 25 vigili del fuoco provenienti dalle caserme di Laveno, Ispra, Varese e Tradate con dieci dei loro automezzi e trentacinque volontari Aib (Antincendio boschivo) con 15 veicoli, mentre dall'aeroporto di Ciampino (Roma) sono arrivati anche tre Canadair della flotta italiana e i residenti venerdì sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni rimanendo ad assistere ai piedi della collina alla distruzione del bosco, la chiesetta resta integra.
Il sindaco Alessandro Paladini Molgora, che sta seguendo gli interventi, dopo la possibilità che la chiesetta storica sulla sommità della collina fosse andata distrutta, ha scritto sui social che «il caposquadra dei vigili del fuoco è riuscito a salire alla collina di San Quirico», e ha confermato che «mentre tutta la collina intorno è un tizzone bruciato, uno scenario spettrale, la chiesa non è stata toccata dalle fiamme ed è integra!».
Quindi, in un video postato successivamente si può notare che davvero, mentre il bosco è consumato dalle fiamme che si specchiano sulle acque del lago, la struttura religiosa da cui si scorge uno splendido paesaggio lacustre, continua incredibilmente a non essere nemmeno lambita dalle fiamme. Che si aprono attorno ad essa, quasi si trattasse di una zona franca, neutrale, che per ragioni sconosciute rimane misteriosamente inviolabile.
«Ancora una volta, nonostante gli avvisi di allerta boschiva emessi anzitempo per il pericolo di incendi, assistiamo attoniti e impotenti alla devastazione di svariati ettari del bosco» ha affermato, sempre sui social, il sindaco del vicino Comune di Golasecca, Claudio Ventimiglia. Che continua: «Lo spettacolo delle alture di San Quirico che bruciano è surreale e ci auguriamo tutti che la squadra antincendio dei volontari del Parco Lombardo della Valle del Ticino e i Vigili del fuoco riescano al più presto a porvi fine».
Hanno voluto indirizzare un pubblico ringraziamento a «tutti quelli che stanno facendo del loro meglio per gestire la terribile situazione» anche il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria e il collega di Vergiate Daniele Parrino.
L'allarme è scattato venerdì pomeriggio, quando i vigili del fuoco sono stati chiamati a spegnere il rogo. A causa del sottobosco estremamente secco, si sono sviluppate le fiamme, attive su più fronti e che infatti hanno interessato gli otto ettari di area boschiva.
L'incendio è andato avanti fino alla sera,
con lunghe lingue di fuoco che si sono snodate lungo la collina. Intorno alle 22.30 il rogo sembrava in procinto di placarsi, ma poi all'improvviso ha ripreso vigore. Da lì sono cominciate le evacuazioni delle abitazioni.
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