A Milano la sicurezza è un problema e la totale assenza di strategie d'accoglienza ne è parte. Questo è un dato di fatto che viene però ignorato dalla sinistra, la quale preferisce raccontare altre verità pur di non ammettere il fallimento dell'ideologia buonista dell'accoglienza a tutti i costi.
Il ministro Lamorgese, al termine del vertice in prefettura con il sindaco di Milano, relativamente alle violenze di capodanno, ha detto che "coloro che hanno usato violenza sono ragazzi, cittadini italiani di seconda generazione, quindi non unirei il discorso immigrazione con le violenze che purtroppo avvengono anche da parte di cittadini italiani".
Ma il ministro dell'Interno ha detto una mezza verità, essendo già tre gli stranieri in carcere per quei fatti. Gli ultimi sono stati arrestati nelle scorse ore. Silvia Sardone, consigliere in forza alla Lega al Comune di Milano, da prima che l'emergenza sicurezza raggiungesse il livello massimo d'allerta, cerca di accendere i riflettori sul tema ma la sinistra è sempre stata sorda da quell'orecchio. L'abbiamo raggiunta subito dopo il termine del vertice in prefettura tra il sindaco, il ministro, il capo della polizia e il prefetto.
Qual è l’incidenza della matrice straniera sui reati sessuali a Milano?
"Dai dati in nostro possesso, riportati nell’ultima classifica nazionale sui reati del Sole 24 Ore che vede Milano capitale italiana del crimine, sappiamo che le denunce contro stranieri sono il 57%: un dato allarmante se consideriamo che gli stranieri regolari rappresentano circa il 20% della popolazione milanese. Per quanto riguarda le violenze sessuali, è sotto gli occhi di tutti, tranne della sinistra che fa finta di non vedere, la maggiore propensione da parte degli stranieri, specialmente nordafricani come ci insegnano gli episodi vergognosi di capodanno e di Cascina Gobba, a molestare e aggredire donne di qualsiasi età. Quasi nella metà dei casi i responsabili non sono italiani. A San Vittore il 75% dei detenuti è straniero: qualcosa vorranno pur di dire questi numeri...".
Eppure, sembra che Sala si sia accorto solo ora dell’emergenza sicurezza. Quante sono state le denunce per molestie a Milano nell’ultimo anno?
"Parliamo di circa 15 denunce all’anno ogni 100.000 abitanti a Milano, numeri importanti che fotografano un vero e proprie dramma. Dietro ogni violenza c’è una mamma, una moglie, una figlia, donne che vengono molestate, aggredite, violentate e umiliate da balordi senza scrupoli che spesso non hanno alcun diritto a stare nel nostro Paese. Clandestini che la sinistra ha accolto nella nostra città per poi abbandonarli al loro destino. Le responsabilità dell’amministrazione comunale sono tante".
Perché non destinare più forze dell’ordine al controllo del territorio?
"Il vertice di ieri in prefettura col ministro Lamorgese non ha prodotto i risultati sperati perché 255 uomini poliziotti che verranno assegnati a Milano, tra l’altro non tutti fin da subito, non bastano. E non posso non far notare che il sindaco Sala si sia accorto di questa problematica ora, eppure è stato proprio lui a mettere in smart working la polizia locale anziché impiegarla sul territorio per la prevenzione e il contrasto dei reati. Sala è il sindaco del giorno dopo e sulla sicurezza è assolutamente inesistente. Lo dimostra il fatto che come assessore alla partita abbia scelto Granelli, colui che la notte di capodanno via social aveva spiegato che stava andando tutto per il meglio… È irrispettoso ridurre un allarme sentito e percepito all’emotività da social".
Come può migliorare la percezione di sicurezza a Milano?
"Innanzitutto con la consapevolezza da parte della sinistra di aver fallito completamente su questo tema. Fino a quando chi amministra la città non riconoscerà le sue mancanze difficilmente la situazione potrà cambiare. In concreto, la polizia locale deve essere messa nelle condizioni di tornare a essere il grande corpo che tutta Italia ci invidiava come modello: più che perseguire i commercianti per il tavolino fuori posto di due centimetri o vessare gli automobilisti con le zone 30, perché la sinistra non impone un cambio di marcia ripristinando i vigili di quartieri e creando dei presidi mobili nelle periferie più calde? I cittadini, per strada, devono notare le divise per sentirsi più sicuri e protetti.
Il Comune deve farsi parte attiva, sgomberando gli abusivi delle case popolari, chiudendo i centri sociali e mettendo in sicurezza le decine di immobili abbandonati e occupati da sbandati, spacciatori e clandestini. Non solo: va implementata la videosorveglianza, istituite le pattuglie miste sui mezzi pubblici, incrementata la presenza dell’esercito nei luoghi più sensibili della città".
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