Personaggi legati alla 'ndrangheta si sarebbero infiltrati nella sanità lombarda attraverso i propri prestanome nel business della Rsa, le residenze assistite per malati e anziani non autosufficienti. Lo ha affermato questa mattina il pubblico ministero Mario Venditti nella conferenza stampa con cui é stato annunciato l'arresto di quattro personaggi - tutti di origine settentrionale - accusati di avere riciclato nell'usura i capitali dei clan calabresi. L'indagine della Dia è basata ampiamente sulle dichiarazioni di una delle vittime degli strozzini, Augusto Agostino, titolare di una ditta in via Santa Sofia, un imprenditore in difficoltà cui sono stati praticati tassi di interesse superiori al 40 per cento al mese. "Ma Agostino - dicono gli inquirenti - ha deciso di collaborare solo perché aveva il fiato dei calabresi sul collo e stava per finire in carcere".
"Gli episodi emersi e le statistiche ufficiali non fotografano neanche lontanamente - hanno detto gli investigatori - la gravità del fenomeno dell'usura in Lombardia, nel corso di un anno sono state presentate solo 88 denunce per usura che sono chiaramente una minima parte della realtà".
Gli arrestati sono Giovanni Forti, Dario Pandolfi, Elio Nestola e Leonardo Moro.
"Augusto Agostino - ha detto il lm Venditti - fa parte di quell'imprenditoria che è per un verso vittima e per un verso collisa. Lui era al centro di una trama che lo ha visto rimpallato tra due gruppi malavitosi, da una parte il locale della ndrangheta di Legnano e dall'altra i bergamaschi arrestati oggi. Per pagare i prestiti ottenuti da una parte doveva ricorrere all'altra, in una catena infinita fino a quando i calabresi si sono impadroniti della sua azienda con tutto il suo patrimonio, e i progetti di costruzione di Rsa, residenze sociali assistite, di cui tre in provincia di Brescia e due in provincia di Pavia". Non ci sono, però, tracce di convenzioni con la Regione, anzi: " La Deustche Bank, che doveva finanziare la costruzione - ha spiegato il pm - pretendeva una garanzia sulla futura convenzione: per questo gli organizzatori dell'affare si inventarono un impegno alla convenzione utilizzando firme false tra cui quella del direttore del Policlinico San Matteo".
Nel corso dell'indagine gli
emissari dei clan calabresi sono stati filmati mentre prendono a sberle Agostino negli uffici della sua ditta. "Sono scene che fanno sempre un certo effetto - dice Venditti - perchè sembrano voler dire: qui comandiamo noi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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