"Nome in 48 ore, poi tavolo con Moratti"

Sala: "Nessuno di peso". Majorino in pole, ultima chiamata a Cottarelli

"Nome in 48 ore, poi tavolo con Moratti"

Non è lo spot che si aspettavano forse un ex e un assessore in carica. A chi domanda al sindaco se un nome di peso del Pd potrebbe convincere Letizia Moratti, in campo con il Terzo Polo, a fare un passo di lato, Beppe Sala replica: «Non mi risulta che ci sia un nome di peso disponibile, e che in tempi così stretti sia anche una candidatura solida». Quello che passa il convento, sottinteso, è il derby in corso tra l'eurodeputato e suo ex assessore al Welfare per tre anni, dal 2016 al 2019, Pierfrancesco Majorino, e l'assessore alla Casa Pierfrancesco Maran, che si è autocandidato alle primarie anche se tutti i partiti della coalizione (+Europa, Civici, Europa Verde, Centro Democratico) hanno già bocciato i gazebo. Il nome di Majorino prende sempre più quota anche se la sua apertura ai 5 Stelle ha innescato la frenata di +Europa, che ha chiesto di sondare ancora un profilo più civico, l'economista Carlo Cottarelli, anche se non sembra che il nuovo pressing abbia sortito risultati. Gli altri nomi (con meno chance) sul tavolo sono Fabio Pizzul e la senatrice Simona Malpezzi. Non è stata ancora convocata la riunione di coalizione ma dovrebbe tenersi a questo punto tra oggi e domani, l'assemblea regionale del Pd non prima di domenica. Tornando a Maran e Majorino, Sala ribadisce che «non è sbagliato avere a questo punto un 40enne candidato». Chiede però di porre fine «in 48 ore» all'impasse, «non è piacevole leggere ogni giorno sui giornali che siamo bloccati. Dai partiti mi dicono che sono vicini a una conclusione e quindi a una scelta, mi pare imminente una scelta, sottolineo che in 48 ore credo che bisogna arrivare a una decisione altrimenti diventa una situazione di difficile gestione che scatenerebbe altre polemiche». Se non si arrivasse alla stretta «è chiaro che le primarie a quel punto diventerebbero inevitabili» ma «mi pare che i partiti stiano cercando di trovare un nome che sia gradito a questa pur piccola coalizione che è rimasta.

È inutile fingere che si tratti di un campo larghissimo». Una volta indicato il nome per Sala si potrà riaprire un dialogo con il Terzo Polo: «Avere un candidato del centrosinistra vuol dire anche poi mettersi al tavolo a discutere con Moratti».

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