Lamorgese nega l'evidenza: "Le violenze in Duomo? Non associarle all'immigrazione"

Gli arrestati sono tutti di origine straniera. Ma per il ministro le violenze di Capodanno sono a opera di "cittadini di seconda generazione"

Lamorgese nega l'evidenza: "Le violenze in Duomo? Non associarle all'immigrazione"

Al termine del vertice in prefettura con il sindaco Sala per fare il punto sulla questione sicurezza a Milano, il ministro Luciana Lamorgese si è presentato in conferenza stampa, dove è proseguita la solita narrazione sull'immigrazione promossa dalla sinistra. L'accoglienza indiscriminata e senza regole dei migranti nel nostro Paese, infatti, per il ministro dell'Interno non è correlata con i gravi problemi di sicurezza delle metropoli e, in particolare, di Milano.

"Se guardiamo i fatti di capodanno, dove abbiamo avuto denunce e fatti gravi di violenza nei confronti di ragazze, abbiamo esaminato l'escalation di violenza e la tecnica utilizzata. Coloro che hanno usato violenza sono ragazzi, cittadini di seconda generazione, italiani anche di nascita quindi non unirei il discorso immigrazione con le violenze, che purtroppo avvengono anche da parte dei cittadini italiani", ha detto Luciana Lamorgese. I fatti, però, smentiscono il ministro.

È notizia di oggi l'arresto di altri due ragazzi per le violenze di Capodanno. Si tratta di due cittadini egiziani minorenni, uno regolarmente soggiornante e uno non accompagnato, giunto da poco in Italia. Si aggiungono agli altri due arrestati il mese scorso, tra i quali risulta esserci Mahmoud Ibrahim, 19 anni tra un mese, arrivato in Italia nell'agosto del 2019, sempre dall'Egitto. Ci sono, poi, gli indagati e anche tra loro risulta esserci almeno un altro ragazzo straniero, proveniente dal Marocco.

Appare evidente che il discorso del ministro fa acqua da tutte le parti e per capirlo basterebbe dare uno sguardo oltre i nostri confini, per esempio in Francia, dove nelle banlieue la criminalità da parte dei cittadini francesi di seconda generazione è un grave problema di sicurezza. Le periferie delle città italiane sono sempre più simili alle banlieue francesi ma la sinistra sembra non rendersene conto. Le violenze di capodanno in Duomo, ma non solo quelle, sono state perpetrate da branchi di giovani e giovanissimi stranieri e italiani di seconda generazione e negare l'evidenza è un esercizio di narrazione che può diventare pericoloso. Luciana Lamorgese, benché riconoscendo la gravità dei fatti, parla di "una situazione di disagio sociale da parte dei ragazzi".

Anche il tentativo di Beppe Sala di spostare l'attenzione dal problema, accusando l'opposizione politica di voler strumentalizzare un'emergenza che, a suo dire, non avrebbe contorni così gravi, non può essere accettato: "C'è sempre un gap tra la realtà e quello che la politica in modo strumentale vuole fare apparire. Dal '96 a oggi c'è stato un declino forte degli omicidi volontari. La destra enfatizza questi fenomeni solo per obiettivi elettorali, ma nel picco di omicidi volontari governavano loro".

Beppe Sala ha ribadito questo dato, come già fatto in passato, per nascondere l'evidenza del problema. "Come hanno giustamente detto i sindacati di Polizia citare, come ha fatto Sala, il dato sugli omicidi è un errore.

Quel riferimento può cambiare di anno in anno e spesso non c’entra niente con la sicurezza. I dati da analizzare sono altri, come i furti, le rapine, le aggressioni. E questi numeri, come dicono i sindacati delle forze dell’ordine, sono in aumento", ha dichiarato Silvia Sardone al termine del vertice.

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