«Docente, impegnato nel sociale, due lauree», più che imprenditore è consulente e advisor di grandi aziende italiane e internazionali ma l'identikit del papabile sfidante di Beppe Sale tracciato due giorni fa da Matteo Salvini corrisponde abbastanza bene ad Andrea Farinet. Nato 64 anni fa a Verbania, in Piemonte, da famiglia di origini valdostane, Farinet è papà di tre figli, Marlène, Nathalie e Alessandro, laureato in Economia aziendale alla Bocconi e in Scienze politiche alla Statale, è stato docente per 24 anni della Sda Bocconi e associato presso la Liuc di Castellanza, il suo impegno sociale lo ha portato alla guida da due anni della Fondazione Pubblicità Progresso. Ha fondato il Socialing Institute che si occupa di ricerca, formazione, consulenza strategica e manageriale e ha collaborato (tra gli altri) con Fondazione Bracco, Ferrari, Microsoft, Oracle. Sul suo blog racconta di vivere tra Milano e il lago Maggiore e nel tempo libero coltiva le sue grandi passioni: «I figli, gli amici, il tai chi chuan, jogging, sci, letteratura e cinema». Che sia pronto a lanciarsi in politica sembra dichiararlo con la foto pubblicata proprio pochi giorni fa sul suo profilo Facebook: è ritratto in un lancio con il paracadute accompagnato da un istruttore, il messaggio sottinteso - volendo andare di fantasia - potrebbe essere che non rifiuterebbe di essere accompagnato in ticket da un politico più esperto, e il nome dovrebbe essere quello dell'ex sindaco Gabriele Albertini.
Il nome ieri ha preso quota, raccontano che Salvini abbia accompagnato Farinet ad Arcore venerdì e Silvio Berlusconi ne sia rimasto molto impressionato ma che l'ufficializzazione arriverà solo nella seconda metà della prossima settimana, quando il nome sarà condiviso al tavolo con Fdi e centristi, forse giovedì. Da fonti Lega confermano solo che è un nome apprezzato ma bisognerà attende il vertice in settimana. Fi si divide tra chi garantisce che l'accordo è fatto e chi frena e fa presente che sul tavolo ci sono altri due profili, un avvocatessa e un professionista del mondo sanitario. Il coordinatore nazionale Antonio Tajani ribadisce che l'«accordo non c'è ancora» e tiene sempre aperta la porta al nome politico, Maurizio Lupi.
Il capogruppo milanese di Forza Italia Fabrizio De Pasquale non si sbilancia, «aspettiamo la riunione dei nostri vertici» ma apprezza il lungo curriculum di Farinet («mi sembra un buon profilo») e «che abbia avuto l'umiltà di venire a seguire il lancio della campagna elettorale di Fi anche prima del via libera», venerdì pomeriggio era seduto nelle prime file al Palazzo delle Stelline. Il «colonnello» di Fdi Ignazio La Russa precisa che il nome non è stato ancora condiviso, lo ha appreso ieri dai siti, ma il partito di Meloni dopo aver scelto Michetti a Roma lascia che sia Salvini a decidere su Milano.
Aveva sollevato obiezioni su Albertini vice ma «non saremo noi a far saltare il tavolo e a dire no se sono tutti compatti, siamo in ritardo e vogliamo chiudere. Stiamo cercando e proporremo una figura femminile di prestigio se servisse come vice ma soprattutto come assessore a Cultura, Moda e Grandi eventi, come Vittorio Sgarbi già indicato a Roma».
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