Piazzale Loreto si rifà il look e via Padova sarà pedonale

Lo slargo diventerà un'agorà verde da 12mila metri su tre livelli con servizi, negozi e spazi pubblici

Piazzale Loreto si rifà il look e via Padova sarà pedonale

Si chiama LOC, Loreto Open community, il progetto che cambierà completamente il volto di piazzale Loreto. La sfida: trasformare un rondò, un luogo governato al 100 per cento dalle auto, in una meta di incontro per i cittadini, uno spazio verde con terrazze e servizi, diventando la nuova piazza Gae Aulenti del Nord Milano. Vincitore di «Reinventing cities», il bando internazionale indetto dal Comune insieme a C40, il masterplan firmato da un team guidato da Ceetrus Nhood e composto da Arcadis Italia, Metrogramma Milano, Mobility In Chain, Studio Andrea Caputo, LAND, Temporiuso e Squadrati.

Accompagna il restyling della piazza la pedonalizzazione del primo tratto di via Padova, tra piazzale Loreto e via Giacosa, che sarà percorribile solo da autobus, taxi e dai veicoli dei residenti su modello «Paolo Sarpi». Nessuna particolare rivoluzione per la viabilità invece per piazzale Loreto, che sarà «spostata ai margini» e integrata con corsie per moto, bici e pedoni, continuando a essere percorribile in tutte le direzioni. Progetto bocciato già sul nascere dall'opposizione che teme ulteriore disagi per i milanesi costretti a spostarsi in auto per motivi di lavoro e di necessità «cui con gli interventi urbanistici dell'ultimo anno hanno reso la vita impossibile».

«La vera rivoluzione sarà per i cittadini, cui restituiremo 12mila metri quadrati di spazio pubblico di piazza, ora utilizzabile solo per 2.484 metri quadrati - spiega l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Questa è la più grande scommessa di trasformazione di una piazza milanese dai tempi della pedonalizzazione di Piazza Duomo. Il progetto per Loreto punta a rigenerare un luogo esistente con l'obiettivo di rendere via Padova, viale Monza e via Costa nuove vie del centro». «Abbiamo voluto progettare giocando la sfida più grande - spiega Carlo Masseroli di Arcadis Italia -. Trasformare uno dei luoghi meno fruibili della città in una icona della qualità della vita dal punto di vista della mobilità, dall'ambiente e della coesione sociale».

Come? Realizzando una grande agorà verde con un piano ribassato, come un anfiteatro adattabile a diversi usi temporanei pubblici. «Aprendo» il mezzanino della metro si creeranno della aree a cielo aperto, mentre il livello strada, dove saranno mantenuti gli accessi esistenti al metrò, sarà collegato all'area interna del piazzale attraverso sistemi di risalita verticale. Il piano più alto sarà ricavato sui tetti degli edifici che si trasformeranno in giardini rialzati aperti al pubblico, gestiti in sinergia con le attività commerciali sottostanti. Questo porterà a un abbassamento generale della temperatura di 7 gradi, contribuendo alla riduzione complessiva di Co2 nell'area del 35 per cento. La piazza viene completata dalle architetture che si pongono ai lati e che ospiteranno funzioni pubbliche. Chiude il disegno l'edificio di via Porpora, oggi sede del Comune, che sarà ristrutturata e ampliata, così è infine in fase di completamento la ristrutturazione del Palazzo di Fuoco.

Con Loc si inaugura anche un modello di gestione della piazza: l'intervento sarà finanziato grazie alla vendita del palazzo del Comune e alle attività commerciali del mezzanino. Una riqualificazione a costo zero per le casse dell'amministrazione ma del valore di 65 milioni di euro, con ricadute per l'intera zona pari a 250 milioni.

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