La protesta degli istruttori di nuoto: "Il sindaco di ascolti"

Centinaia di persone che lavorano nel nuoto non hanno ricevuto alcuna retribuzione e il settore non riesce a ripartire. La categoria scrive a Beppe Sala

La protesta degli istruttori di nuoto: "Il sindaco di ascolti"

Riceviamo e pubblichiamo in esclusiva la lettera degli Istruttori di Nuoto e Assistenti Bagnanti presso Milanosport rivolta al sindaco di Milano, Beppe Sala. Il settore, come tutto quello dello sport in generale, è duramente colpito dalle regole imposte con il coronavirus. Ma intere famiglie ora sono in ginocchio e la ripartenza non dà alcuna garanzia.

"Gentile Signor Sindaco, a seguito della drammatica pandemia, i recenti provvedimenti legislativi nazionali, regionali e comunali hanno imposto anche la chiusura delle piscine; circa 400 persone, tra Istruttori di nuoto e Assistenti Bagnanti contrattualizzati con la Federazione Italiana Nuoto – CRL (da ora FIN), sono insieme alle proprie famiglie in estrema difficoltà economica, senza lavoro e senza le tutele dei dipendenti di Milanosport. Come saprà l’erogazione dei servizi di istruzione acquatica e di assistenza ai bagnanti di libera utenza (nuoto libero), quindi in sintesi tutte le attività in vasca, sono erogate da Milanosport per il tramite del service FIN, con un rapporto commerciale consolidato ormai da molti anni.

Per il mancato guadagno delle ore assegnate e non lavorate, ci siamo dapprima rivolti a FIN, con una lettera sottoscritta di pugno da 140 persone, che per Sua conoscenza alleghiamo senza allegati (in atti al destinatario), insieme alla risposta. Si parla di “sport e salute” e, come ben saprà, Milanosport eroga corsi sportivi e nuoto libero a prezzo calmierato fruibile da tutti, in una realtà unica in Italia con circa 15 impianti nel periodo invernale e 20 nel periodo estivo che, evidentemente, richiedono la prestazione professionale dei soggetti succitati; nel caso della libera utenza vi è obbligo di legge con personale qualificato, abilitato e rivestito di habitus giuridico di cui ex art. 359 c.p. ‘persone esercenti servizio di pubblica necessità’. Tale “sistema”, Milanosport, è possibile soprattutto grazie ai tecnici FIN, che instancabilmente, con cura ed amore per la propria professione, pur in assenza di garanzie, sono presenti ogni giorno sul bordo vasca per garantire qualità e sicurezza negli impianti.

In assenza del compenso atteso, calcolato in base alle singole assegnazioni di ore a inizio anno, legate alla programmazione di Milanosport, siamo tutti in difficoltà. Tutti i professionisti fanno affidamento sulla disponibilità dei compensi previsti e secondo quanto recita il contratto. Trattandosi di una collaborazione tecnico sportiva, priva di una benché minima garanzia previdenziale per quiescenza e liquidatoria, assicurativa in caso di malattia etc., i compensi , ad oggi, sono messi in forte dubbio a fronte di un orizzonte temporale che non lascia ben sperare. Il danno è ancor più rilevante per chi fa questo lavoro in via esclusiva e, quindi, il compenso rappresenta l’unica fonte di reddito; lo è anche per chi, comunque e a prescindere, pur avendo altro lavoro, ha dato le proprie disponibilità nei giorni e nelle fasce orarie compatibili con il primo lavoro o, ancora, per chi svolge tale attività nel proprio tempo libero e magari è uno studente.

A tal proposito FIN ha onorato i compensi relativi al mese di febbraio 2020 operando un discrimine: gli istruttori di nuoto, sino a tutto febbraio, mentre gli assistente bagnanti solo per le ore al 23 febbraio 2020, data di fermo delle attività sportive. In tal senso taluni collaboratori, 150 circa, hanno sottoscritto recentemente una nota indirizzata a FIN precisando lo stato dei fatti, sic et simpliciter, alla quale è stato dato seguito con motivazioni che rispecchiano una totale situazione di incertezza [allegato 3]. Milanosport è realtà unica in Italia e nemmeno Roma capitale ha una realtà come la nostra. Ora, anche in virtù del ruolo di Milano, città metropolitana vetrina economica dell’Italia in Europa, la città di Expo e delle future Olimpiadi invernali, Le chiediamo di intervenire ed aprire un tavolo di confronto al fine di definire forme di ristoro economico, in attesa che la situazione epidemiologica nazionale migliori. Riteniamo ragionevole la richiesta di sedersi ad un tavolo con Lei per Milanosport e FIN che possa dare seguito al riconoscimento di quanto non pagato ad oggi, oltre a quanto non verrà corrisposto sine die.

Riteniamo, altresì, che uno sforzo economico congiunto del Comune di Milano unitamente a FIN possa produrre il risultato, in forme da concordare, affinché chi ha assunto, a vario titolo, impegni nelle piscine comunali per le quali ad oggi rimane disponibile, possa continuare ad essere retribuito per il mancato guadagno causato dalla pandemia. E che tale impegno sia rivolto erga omnes senza creare disomogeneità fra i collaboratori, pur dando priorità a chi sopravvive con questo lavoro. Da quanto risulta nei bilanci pubblicati per il 2018 di Milanosport, di cui al sotto riportato schema riassuntivo, per dare alla questione una dimensione, a fronte di un conto economico di poco superiore ai 22 milioni per il 2018, il costo dei tecnici FIN è pari a meno di 3 milioni. Valiamo, dunque, meno del costo delle utenze e degli stipendi dei dipendenti di Milanosport, ognuno pari a circa 4 milioni, e anche della medesima quota versata dal Comune quale contributo a sostegno di Milanosport proprio in virtù del servizio ricreativo erogato a “valenza sociale”.

Centinaia di lavoratori si sono ritrovati disoccupati e senza possibilità di occupazione alternativa, restando a disposizione in caso di riapertura, senza diritto ad alcun tipo di ammortizzatore sociale. L’intervento governativo pensato per il mondo dello sport, pur dando un segnale positivo, per come è stato concepito nei criteri di assegnazione è una misura insufficiente, per quelli con un altro reddito addirittura inaccessibile e, francamente, nemmeno equa e proporzionale alle ore lavorate. Infatti, chi lavora di meno, con evidente meno necessità, accede al medesimo bonus di chi lavora di più che, però, senza l'intera quota attesa ha minori possibilità di sopravvivere.

Ci viene chiesto di essere responsabili, competenti, aggiornati, disponibili, affidabili ed adattabili, interscambiabili, creativi ed empatici, flessibili alla diversa utenza e con esigenze differenti: bambini, adolescenti, adulti, anziani, diversamente abili, famiglie. Siamo attenti, vigili e sempre pronti ad intervenire in situazioni di pericolo e, anche in virtù del ruolo sociale che abbiamo nel tessuto cittadino, considerato l’esiguo importo di cui si tratta, siamo certi che Lei con la Sua amministrazione possa prendere i dovuti provvedimenti, per il riconoscimento degli importi attesi in forza degli impegni pattuiti ad inizio stagione verso le piscine comunali. La ringraziamo anticipatamente per l'attenzione al nostro appello, data la quarantena non ci è stato possibile incontrarci per la sottoscrizione della presente missiva, per la considerazione, e per il segnale che vorrà darci per farci sentire cittadini a buon diritto.

Restiamo in attesa di un cortese sollecito riscontro al seguente indirizzo email: istruttorieassistentibagnanti@gmail.com

Cordialmente

Istruttori di Nuoto e Assistenti Bagnanti presso Milanosport "

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