Rapina a mano armata avvenuta stamani, martedì 3 novembre, a Milano presso l'agenzia Crédit Agricole di via Stoppani, all'angolo con piazza Ascoli.
Due dei rapinatori sono riusciti ad accedere all'edificio direttamente dall'ingresso principale intorno alle ore 8:40 ed ognuno di essi ha estratto una pistola una volta all'interno. Il resto della banda, invece, ha raggiunto in un secondo momento i due complici che li avevano preceduti, sbucando da un foro sul pavimento che, attraverso un tunnel scavato dai malviventi, metteva in collegamento coi sotterranei della struttura.
Poco dopo l'irruzione in banca, i rapinatori avrebbero avuto una colluttazione con il direttore. Quest'ultimo, un uomo di 48 anni, è stato colpito alla testa con il calcio di una pistola proprio mentre tentava di avvisare alcune colleghe del fatto che fosse in corso una rapina. Una delle due, una ragazza di 30 anni, sarebbe riuscita ad allontanarsi ed a lanciare l'allarme.
Sul posto si sono quindi precipitate numerose auto della polizia di Stato, almeno una decina secondo quanto riferito dai testimoni, con le quali gli agenti hanno circondato prontamente l'edificio con lo scopo di impedire ogni via di fuga ai rapinatori. Bloccato anche ogni accesso a piazza Ascoli e deviate almeno 5 linee di bus e tram per consentire alle forze dell'ordine di operare in tutta sicurezza ed evitare rischi per i numerosi passanti e curiosi.
Dopo aver valutato rapidamente la situazione e programmato l'intervento, i poliziotti hanno fatto irruzione nell'edificio. Ad attenderli i malviventi i quali, con le spalle al muro, hanno utilizzato un estintore per creare confusione e raggiungere nuovamente l'imboccatura del tunnel scavato nel terreno. Stando a quanto riferito dagli inquirenti, la banda non sarebbe riuscita ad accedere al caveau della banca nè tantomeno ad attendere il tempo sufficiente perché la cassaforte si aprisse. Solo una ventina circa di cassette di sicurezza sarebbero state sottratte dai malviventi prima di volgersi alla fuga: le indagini sul contenuto e sui proprietari dei beni sottratti sono tuttora in corso.
Per ora si parla di una banda composta da 5 o 6 persone, tutte al momento ancora ricercate dalle forze dell'ordine. Sul caso è stata aperta un'inchiesta, sulla quale sta operando la Squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Elio Ramondini. Sotto choc sia il direttore che le due dipendenti presenti in quei momenti concitati."Sono entrati dalle fogne e hanno chiesto di aprire il caveau, hanno cercato di svaligiare le cassette di sicurezza poi come sono entrati sono usciti dalle fogne, hanno fatto un buco nel pavimento", ha spiegato la vittima dell'aggressione ai microfoni di "LaPresse".
"Noi eravamo in tre, siamo rimasti in due perché uno è riuscito a scappare quando io ho urlato 'c'è una rapina'". Dopo la colluttazione, per il 48enne, solo un po' di ghiaccio sulla nuca: "Non hanno infierito contro di me", ha detto in conclusione.
Sul posto polizia, polizia municipale, la scientifica e il servizio idrico.
— Monica Napoli (@Monicanpl) November 3, 2020
I rapinatori sono entrati e usciti da tombini. #rapina #Milano pic.twitter.com/zMBs3bFJvk
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