Il retroscena Le aste pubbliche

«Non ho mai telefonato a nessuno, di quell'appalto non so nulla». Così ieri Nicola De Vita, segretario generale della Cisl - Funzione pubblica, replica a chi gli chiede se davvero, come emerge dalle carte dell'inchiesta della Procura milanese, si sia dato da fare per fare avere a Dario Zambelli, uomo Cisl 100 per cento, la gestione delle case vacanze dei bambini milanesi. Il nome di De Vita compare nell'ordinanza di custodia eseguita a carico di Zambelli e di Patrizio Mercadante, ras dell'assessorato alla Famiglia e braccio destro dell'ex assessore Mariolina Moioli. Ora De Vita nega, e non si può fare altro che prenderne atto. Ma rimane, dalla lettura degli atti, la sensazione che il sindacato abbia condizionato pesantemente l'intera gestione del business delle case vacanze comunali.
Targato Cisl è, secondo una testimonianza esplicita, il principale indagato dell'inchiesta, ovvero Mercadante: «Mi risulta che Mercadante svolgesse anche attività sindacale per la Cisl», racconta a verbale il 10 febbraio scorso tale Quagliato, contabile del settore vacanze. E targate Cisl sono le due aziende bergamasche alle quali, con piglio più da padrone assoluto che da manager pubblico, Mercadante impone che vengano assegnati gli appalti: la Bertunitur e la Borgunitur, entrambe dirette dal cislino Zambelli. In totale, le due società incamerano appalti per 32 milioni divisi in tre gare d'appalto. Per questi tre episodi, la Procura contesta a Mercadante (in coppia con Zambelli) il reato di turbativa d'asta e non di corruzione: per favorire Zambelli, insomma, Mercadante non avrebbe preso soldi. Perché, allora, tanta solerzia? Risposta: in nome della comune militanza cislina.
I pm hanno ricostruito come la Borgunitur sia controllata al 100 per cento dalla Cisl Bergamo turismo srl, a sua volta controllata per il 63 % dall'unione territoriale della Cisl e per il 37 dall'Etsi, l'ente dopolavoristico cislino. Bisogna ricordare, peraltro, che bergamaschi sono anche Mercadante e l'assessore Mariolina Moioli. Quando la «cerchia», come la chiamano i pm, decide di fare avere a Zambelli gli appalti per le case vacanze di Pietra Ligure e Cesenatico, si scontra con un problema: la totale assenza di esperienza delle società cisline in un settore specifico e delicato come quello dei servizi per l'infanzia. Gestire le «case» del comune di Milano vuol dire a che fare con centinaia e centinaia di bambini, spesso alla loro prima esperienza di vacanza senza i genitori. A questa carenza di requisiti ovviano la Cisl di Bergamo e una cooperativa ad essa vicina, la Aeper, attestando di avere acquistato dalla Borgunitur dei «pacchetti vacanze» e dei biglietti per Gardaland. In nessuna delle attestazioni si parla di attività per l'infanzia, ma in Comune fanno finta di non accorgersene. Solo uno dei membri della commissione, Luigia Paroni, solleva dei dubbi. Ed è a quel punto che, secondo la testimonianza della Paroni, scendono in campo addirittura i vertici provinciali della Cisl: «Quello che mi ha letteralmente lasciato basita è che dopo questo incontro ricevetti la telefonata di un sindacalista della Cisl di Milano, il responsabile signor De Vita, che mi esoprtava a seguire le indicazioni di Mercadante facendomi intendere che nei avrei tratto dei vantaggi. Io gli risposi che avrei reso conto solo alla mia coscienza e alle mie convinzioni e chiusi così la telefonata».
È la telefonata che oggi Nicola De Vita nega al Giornale di avere mai fatto. Comunque, nonostante l'opposizione della Paroni, in commissione passa la linea Mercadante.

E alle aziende targate Cisl va non solo l'appalto per ospitare i bambini milanesi ma anche la possibilità di affittare per i fatti propri le case vacanze nei periodi liberi: «50.240 giornate/ospite all'anno», calcolano i pm.

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