Nascondevano la droga un po' dovunque, ma in particolare lungo le massicciate dei binari ferroviari, in un'area dove passano linee importantissime dell'Alta velocità, come la Milano-Bologna e la Milano-Genova e nella quale c'è anche il Polo Tecnologico delle Ferrovie. E quindi rallentamenti a non finire alla circolazione dei treni e anche morti (almeno sei in un anno) per l'andirivieni quotidiano di tossicodipendenti in «pellegrinaggio» da ogni zona del nord Italia alla ricerca della dose. «È anche per questo che siamo grati alla squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polfer di Milano: proprio per la sua conformazione e le innumerevoli vie di fuga e nonostante il lavoro fatto dalla prefettura e dalle forze dell'ordine che ha davvero trasformato l'area, è sempre estremamente difficile svolgere un'inchiesta a Rogoredo che abbia davvero successo» spiegano il procuratore aggiunto Laura Pedio e il sostituto Leonardo Lesti.
E invece gli investigatori guidati dal commissario Angelo Laurino, in questa fase dell'inchiesta durata tra ottobre e novembre dell'anno scorso, hanno catturato e portato in carcere 12 persone (11 marocchini tra i 19 e i 44 anni e una italiana 33enne) che ancora gestivano una vera e propria «piazza» dello spaccio tra le aree ferroviarie di Rogoredo e San Donato, spalmata su vari livelli di competenza: quello dei pusher al dettaglio, quello degli spacciatori un po' più di spessore e infine coloro che la droga certo non la maneggiano, ma costituiscono comunque l'apice della piramide, ovvero i fornitori. In tutto, però, va detto che l'inchiesta considerata nella sua globalità, comprende altri 48 arresti. In tutto sono stati sequestrati oltre 13 chili di eroina, 500 grammi di cocaina e 31mila euro ricavati dagli «affari» dello spaccio.
All'attività della Polfer si aggiungono le 100 misure di prevenzione (tra avvisi orali e fogli di via) emessi nella zona dal questore Giuseppe Petronzi da gennaio a marzo 2021.
«Rogoredo sta cambiando e le istituzioni non mollano il colpo - puntualizza l'assessore comunale all'Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Oggi, lo diciamo senza smentite, ci si può portare i bambini o passeggiare da soli in totale sicurezza.
Fuori dal parco esistono ancora problemi, è vero. Anche per questo le attività delle forze dell'ordine non solo non si sono mai fermate, ma si sono intensificate nelle ultime settimane volte ad andare ancora più avanti nella direzione di rinascita che abbiamo preso».
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