L'area B di Milano continua a far discutere. L'assenza di deroghe, in particolar modo per gli operatori sanitari e della sicurezza è un nodo cruciale davanti al quale Beppe Sala non sembra intenzionato a cedere. Il sindaco di Milano va avanti per la sua strada e non ascolta le proteste di chi, ogni giorno, deve rischiare la vita per garantire la sicurezza della sua città e non viene messo nelle condizioni di farlo. I sindacati di polizia hanno fin da subito sottolineato l'assurdità del provvedimento adottato dal sindaco senza prevedere alcuna deroga e così, davanti alla negazione di un incontro con le parti, sono pronti a protestare.
Lo faranno in maniera eclatante a partire dal 17 ottobre con l'affissione, regolarmente pagata, di una serie di manifesti funebri in protesta contro il menefreghismo della giunta guidata da Beppe Sala. In più, il 20 ottobre, ci sarà un presidio davanti a Palazzo Marino da parte dei segretario provinciali delle sigle sindacali, che si imbavaglieranno per protesta contro la decisione di Beppe Sala. "È plausibile annullare importanti servizi di polizia giudiziaria, di ordine pubblico, di prevenzione e controllo del territorio a causa di ritardi e soppressioni nel trasporto locale? Non ci venga a dire che ciò non accade. È una palese evidenza che tanti pendolari constatano quotidianamente. Noi poliziotti non possiamo permettercelo, anche nell’ interesse dei cittadini", si legge in una nota di Massimiliano Pirola, segretario generale del Sap di Milano.
Il sindaco di Milano non è solo sordo alle richieste dei poliziotti, è completamente disinteressato alle difficoltà che sta generando a chi non può recarsi sul proprio posto di lavoro perché la sua auto, magari comprata 5 o 6 anni fa, non è considerata adeguata. Se i poliziotti non possono entrare in città, va da sé che a risentirne è l'intero comparto della sicurezza cittadina. "Le forze dell'ordine non sono una categoria diversa da tante altre. Sono tanti che stanno chiedendo deroghe ed è chiaro che se noi partiamo con le deroghe non finiamo più", ha detto il sindaco intervenendo a margine della seduta del Consiglio comunale sulla richiesta di deroghe alle forze dell'ordine per Area B.
E così, i poliziotti sono pronti ad alzare la voce. "Il sindaco ci nega anche il confronto. Un’amministrazione comunale seria avrebbe previsto da sola che i poliziotti e le Forze dell’ordine tutte potessero arrivare a lavorare per la città, dati i turni di lavoro e le esigenze di quotidiana imprevedibilità intrinsechi nel nostro lavoro", si legge in un comunicato della segreteria provinciale del sindacato Fsp di polizia, che ilGiornale.it ha avuto modo di visionare in anteprima. E i poliziotti non ci stanno a essere considerati una categoria come altre da parte di Beppe Sala, "aggiungendo al rifiuto di incontrare i rappresentanti sindacali dei poliziotti anche l’insulto dell’arroganza di chi vive nella propria autoreferenziale 'area', l’ 'area qui Comando io'".
Quindi, ecco che il sindacato Fsp ha deciso di iniziare a muoversi per protestare: "Dal 17 ottobre i cittadini milanesi, vedranno sui muri della città il necrologio che FSP Polizia di Stato di Milano ha regolarmente pagato affinché venga affisso, così che anche i cittadini siano informati e conoscano il volto di questa Amministrazione Comunale". Un vero e proprio necrologio in cui si denuncia l'assenza di qualsiasi forma di confronto da parte del sindaco. "Il confronto è morto ma neanche la sicurezza sta molto bene", dicono dal sindacato. Sala sa a quale rischio espone la sua città?.
"Chiediamo al sindaco Sala di smetterla di agire ideologicamente senza rendersi conto che è assurdo chiedere a tanti cittadini e lavoratori di cambiare la propria auto in un momento di grave crisi economica, a maggior ragione considerando che molte di esse hanno pochi anni di vita.
Sostengo pienamente le ragioni di chi ogni giorno difende la sicurezza dei cittadini in una Milano che, come è noto, è in testa alla classifica italiana dei reati", ha detto Silvia Sardone commentando la decisione della polizia di fare un presidio.
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