L’esplosione, le fiamme, il cielo nero: maxi incendio a San Giuliano Milanese

Un maxi incendio si è verificato in una azienda chimica nell’hinterland di Milano, a San Giuliano Milanese. Una densa colonna di fumo nero è visibile anche a chilometri di distanza e i vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere il rogo

L’esplosione, le fiamme, il cielo nero: maxi incendio a San Giuliano Milanese

Una densa colonna di fumo nero si è alzata questa mattina nel cielo di San Giuliano Milanese, nell’hinterland del capoluogo lombardo, a causa di un maxi incendio scoppiato all’interno di una azienda chimica. I vigili del fuoco sono al lavoro per estinguere il rogo sviluppatosi alle 10.45 di questa mattina, mercoledì 7 settembre. Le fiamme, alte decine di metri e visibili a diversi chilometri di distanza, sono divampate all'interno dell'impresa Nitrolchimica, sita in via Monferrato al civico 75 di San Giuliano Milanese. Al momento risultano ancora ignote sia le cause che il numero esatto di persone coinvolte, anche se alcune fonti hanno parlato di 6 feriti, almeno uno in modo grave.

Le fiamme si sono estese a varie ditte

Alle porte di Milano, il cielo è diventato pressoché nero, visibile anche a parecchi chilometri di distanza. Secondo quanto finora ricostruito, l'incendio nella zona industriale sarebbe partito dalla ditta Tomolpack e si sarebbe poi esteso alle ditte vicine come appunto la Nitrolchimica. Sul posto sono arrivate 14 squadre dei vigili del fuoco per cercare di domare le alte fiamme, oltre a una squadra di emergenza di Arpa Lombardia, ai soccorritori del 118 con 8 ambulanze, 5 automediche e un elicottero. Inoltre, è stato anche attivato il gruppo specialistico contaminazione atmosferica, quello del rischio chimico e il servizio previsioni meteo di Arpa. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della compagnia di San Donato.

L'avviso del Comune ai cittadini

Per ora è comunque ancora presto per sapere quali impatti ambientali possa avere il rogo. Intanto il Comune di San Giuliano ha comunicato quanto avvenuto sui social e, sulla sua pagina Facebook, ha anche dato indicazioni alla popolazione: "Questa mattina, nella zona industriale di Sesto Ulteriano, è scoppiato un incendio in via Monferrato. Le autorità preposte e le Forze dell'Ordine sono già sul posto per coordinare le operazioni necessarie al suo spegnimento e per la messa in sicurezza della zona. Per precauzione, si invitano i cittadini a chiudere le finestre per evitare possibili esalazioni e a non avvicinarsi alla zona interessata".

Le persone ferite

Il Comune ha quindi chiesto ai cittadini di chiudere le finestre e di evitare di avvicinarsi alla zona interessata dal maxi incendio. Secondo le prime informazioni sarebbero sei le persone rimaste ferite, una delle quali anche in modo grave. Tutte le persone coinvolte sarebbero dipendenti dell'azienda. Quattro hanno riportato intossicazioni di lieve entità, mentre due sono le persone ustionate, delle quali una in modo grave. A preoccupare sono in particolare le condizioni di un 43enne che è stato trasportato in elisoccorso all'ospedale San Gerardo di Monza e ricoverato in codice rosso per "ustioni di secondo e terzo grado a volto, torace, arto inferiore e superiore" , ha fatto sapere l'Areu. Invece, un 56enne è stato trasferito all'ospedale San Paolo in codice giallo per "ustioni di primo e secondo grado al volto".

L'Azienda regionale di emergenza urgenza ha fatto sapere che c'è anche una terza persona che è stata ospedalizzata. Si tratta di un 37enne che è stato trasportato all'ospedale di San Donato in codice verde, con una ferita da taglio alla mano. Il bilancio finale delle persone rimaste coinvolte nel rogo è di 18, di cui tre trasportate in ospedale e 15 soccorse dai sanitari sul posto. Sul luogo dell'incendio restano ancora un'ambulanza e un'automedica a scopo preventivo, per assistere le operazioni dei vigili del fuoco che sono tuttora in corso.

Cosa sta bruciando

Secondo quanto reso noto dai soccorritori presenti sul posto, sarebbero migliaia i litri di solvente che stanno bruciando nell’incendio. I vigili del fuoco, che sono al lavoro con un centinaio di uomini, sono impegnati nelle operazioni di spegnimento, mentre le forze dell'ordine stanno presidiando l'intera area. Il campionamento dell'aria viene effettuato anche tramite un elicottero, per capire dove il vento stia trasportando il denso fumo nero.

Secondo una prima ricostruzione della polizia locale, ci sarebbe stata prima una esplosione, per cause ancora da accertare, seguita poi da un vuoto d'aria e dalle fiamme, che hanno sprigionato la colonna di fumo ancora ben visibile. Un operaio, che in un primo momento era stato dato per disperso, è stato ritrovato illeso: si trovava infatti al sicuro, in un'altra zona della Nitrolchimica. Un dipendente, che ha chiesto di restare anonimo, ha affermato: "Qui problemi di sicurezza non ce ne sono mai stati, pericoli non ce ne sono mai stati".

L'ipotesi di un dipendente

Secondo l'ipotesi di un dipendente che era presente al momento dell'esplosione, l'incendio sarebbe divampato da uno dei tre magazzini della Nitrolchimica. "Non sono io a dover dire cosa è accaduto, ma credo sia divampato da un macchinario, i feriti ci stavano lavorando e mi sono subito precipitato a soccorrerli", ha affermato l'uomo.

Dal 1975 Nitrolchimica si occupa del recupero dei solventi e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi ed è azienda leader nel suo settore per qualità, tecnologia e diversificazione di materiali trattati e recuperati. La filosofia aziendale, come si legge sul sito web, è quella di"trasformare il rifiuto in risorsa". Si legge inoltre che l'azienda ha scelto "di non adottare uno smaltimento convenzionale (termodistruzione o recupero energetico) per prediligere processi tecnologicamente avanzati in grado di separare, ai fini del recupero, i solventi, i metalli e le plastiche per poi affinarli ed immetterli nuovamente nella filiera delle materie prime. I processi utilizzati da NitrolChimica consentono notevoli vantaggi in termini ambientali (CO2 emessa) e nel risparmio delle risorse fossili". Gli stabilimenti vanno a occupare una superficie totale pari a 10mila metri quadrati e gli impianti, realizzati in modo da garantire un recupero dei solventi, con caratteristiche chimico-fisiche molto differenti fra loro, si suddividono in quelli di distillazione, essiccamento, rettifica, lavaggio, dissoluzione e fluidificazione, cernita e infustamento.

Cosa dice l'Arpa

Arpa Lombardia ha fatto sapere all'Adnkronos:"Le analisi compiute dai nostri tecnici intervenuti sul posto ci impiegheranno qualche ora per trovare gli inquinanti presenti nell'aria".

Intanto prosegue l’intervento della squadra di emergenza Arpa, i cui tecnici stanno effettuando misurazioni speditive dell’aria con strumentazione da campo"senza rilevare al momento criticità significative sotto l’aspetto ambientale".

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