La scuola di via Magreglio sarà demolita e ricostruita

La scuola al civico 1 di via Magreglio è stata spesso al centro delle cronache. Tra quei banchi sedevano i due fratellini, figli di una donna di Milano e di un tedesco, al centro di una complessa guerra per l'affidamento cominciata nel 2009 (la madre, cui erano stati tolti, scappò con i bimbi in Slovenia, fu arrestata e poi prosciolta, i ragazzini adesso vivono in Germania con il padre). Sempre in quel complesso, a gennaio del 2013, una bimba di sei anni finì intossicata all'ospedale: le avevano servito alla mensa un budino di latte vaccino, anche se la piccola era allergica. Infine, questa scuola rientrava, assieme ad altre 26 in città, nell'elenco di quelle in stato di degrado: in attesa di interventi di bonifica - in alcune andava rimosso l'amianto - e ricostruzione. Mancavano, però, i soldi per avviare i cantieri.

Adesso qualcosa comincia a muoversi: la giunta comunale ha deliberato infatti il progetto definitivo per la demolizione e ricostruzione della scuola di via Magreglio 1. «Entro il 2016 partiranno i lavori per l'abbattimento e la ricostruzione - ha annunciato l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza -, è una buona notizia per le famiglie della scuola». I lavori partono grazie ai famosi finanziamenti anti degrado scolastico promessi dal governo Renzi: per via Magreglio 9,6 milioni di euro, di cui 5 stanziati da Roma e il resto da Palazzo Marino, che saranno usati per sostituire l'attuale prefabbricato leggero (in attesa di abbattimento dal 2000) con uno fatto di materiale antisismico e alimentato da energie alternative. Le risorse complessivamente messe a disposizione dal governo per il Comune di Milano ammontano a 42 milioni e mezzo di euro, che dovrebbero coprire anche la ricostruzione di altri cinque istituti e la bonifica per l'amianto. Per altre scuole era già stato finanziato l'abbattimento: è il caso di quella di via Hermada e di via Ugo Pisa, per la quale le proteste dei genitori si sono fatte sentire più volte. La delibera approvata dalla Giunta riguarda anche la partecipazione al bando per accedere ai fondi per le «indagini diagnostiche» dei solai degli edifici scolastici pubblici indetto dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Le stesse verifiche sono state realizzate su elementi strutturali, come pilastri e travi, e non strutturali (ad esempio sugli intonaci) dal Comune a partire dal 2013 con risorse proprie.

La graduatoria in base alla quale saranno smistate le nuove risorse verrà redatta sulla base dei punteggi assegnati a ogni edificio scolastico. I fondi arriveranno nelle casse di palazzo Marino con l'inizio dell'esercizio finanziario del 2016 direttamente dal Miur.

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