Se un imprenditore rischia il fallimento per colpa degli abusivi

L’uomo aveva vinto l’appalto per una ristrutturazione, ma è tutto fermo per i mancati sgomberi

Se un imprenditore rischia il fallimento per colpa degli abusivi

Un imprenditore milanese rischia di fallire per colpa degli abusivi: ennesimo caso di ingiustizia sociale in salsa tricolore.

È la storia del titolare di un’impresa di costruzioni che oltre due anni fa si era aggiudicato l’appalto per il restyling delle scale C e D del condominio sito al civico 30 di via Civitali (zona San Siro). Peccato che quegli alloggi siano occupati abusivamente da anni e non siano stati ancora sgomberati. Per l’esattezza, 24 appartamenti su 30 sono abitati in modo irregolare.

Si sta parlando di un investimento di circa un milione di euro. I soldi, tanti, sono lì, ma vengono tenuti sotto ghiaccio: non si può partire con i lavori di manutenzione straordinaria finché le famiglie abusive non abbandonano quelle mura. E l’imprenditore, nel mentre, è a un passo dal fallimento.

Abusivi in via Civitali

La sua folle storia viene raccontata da IlGiorno, al quale l’uomo sfoga la sua frustrazione, puntando il dito contro l’Aler, responsabile di questo incredibile intoppo: “Devo elemosinare un mio diritto perché la mia impresa ha urgente bisogno di iniziare i lavori, altrimenti rischia la chiusura dopo quasi 40 anni di attività”. Ma dall’Azienda Lombarda Edilizia Residenziale, alla quale l’imprenditore ha scritto lettere su lettere, non è pervenuta alcuna risposta rassicurante.

Purtroppo via Civitali è una delle zone rosse dell’abusivismo meneghino, dove riportare la legalità e la giustizia non è per nulla facile.

Qui, praticamente ogni giorno si sfondano porte, e oltre agli italiani – regolari o abusivi che siano– vivono numerose famiglie di romeni, egiziani e iraniani. Insomma, una terra di nessuno dove prolifera il malaffare. E dove un povero imprenditore rischia di dover chiudere la ditta dopo quarant’anni di lavoro.

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