Notizia: Sea handling non fallisce. Il cda della società ieri ha deciso di non inserire a bilancio la restituzione di 360 milioni di euro di aiuti di Stato decisa dall'Unione europea. La situazione è molto ingarbugliata, e tuttora la società e il gruppo sono in attesa di una sospensiva da Bruxelles che dovrebbe dare un respiro di due anni alla vicenda. Nel frattempo però era dubbio se contabilizzare o meno questa posta così devastante (la società fattura 107 milioni); nel caso affermativo, i conti della controllata di Sea per le attività di terra sarebbero saltati.
Invece il cda, forte di autorevoli pareri legali, e confortato dal recente parere del Tar della Lombardia, ha deciso di non considerare a bilancio i presunti aiuti di Stato. Un passaggio importante per la sopravvivenza della società e per tranquillizzare i 2.300 dipendenti; in prospettiva, nei tempi e nei modi concessi dall'Ue, potrà essere trovata una soluzione definitiva. Il bilancio 2012 del gruppo Sea (che sarà presentato all'assemblea il 22 giugno) si è chiuso con ricavi, margini e utili in crescita, ma con passeggeri in calo. Com'è possibile?
La risposta si divide in tre: nel settembre dello scorso anno sono state aumentate le tariffe aeroportuali grazie al nuovo contratto di programma con l'Enac, e questo ha ridato fiato alle entrate; nel corso dell'esercizio l'Alitalia in amministrazione straordinaria (cioè i commissari della vecchia società pubblica) ha versato 13,8 milioni di euro a saldo del debito pregresso: si tratta di una transazione, che incorpora quindi una rinuncia, ma si tratta comunque di una cifra importante. Infine anche i ricavi cosiddetti no-aviation (entrate commerciali) sono cresciuti del 5,4%.
Il bilancio si sintetizza dunque in questi numeri: ricavi di gruppo a quota 721 milioni (più 9,1%), margine lordo 146,6 (più 19,5%), utile netto 64 (più 22%). I passeggeri invece sono calati del 2,3%, che in valore assoluto significa 644mila persone, comunque tante (su 27,5 milioni di Linate e Malpensa insieme). In calo anche il traffico merci, anche se Malpensa si conferma primo scalo cargo in Italia e sesto in Europa: le 421,4mila tonnellate trattate denunciano un calo del 7,6% (si tratta anche di un termometro molto indicativo dell'attività economica).
Sui volumi di traffico ha influito l'andamento negativo delle rotte Schengen (meno 4,9%), parzialmente compensato dalle tratte extra-Schengen, che hanno evidenziato una crescita del 4,5% dei passeggeri.
Le rotte intercontinentali che nel 2012 hanno registrato gli incrementi più significativi sono il Medio Oriente (più 14%) e l'Estremo Oriente (più 2,4%), l'Africa (più 3,1%) e il Nord America (più 4,7%).Il cda ha deliberato di distribuire ai soci un dividendo pari al 70% dell'utile, 38,2 milioni, che andrà principalmente al Comune di Milano e al fondo F2i, i due soci maggiori.
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