Il tribunale di Milano assolve il centro sociale: "Precedente pericoloso"

Assolto il fondatore del centro sociale del Tempio del futuro perduto: era accusato di anche di invasione di terreni di proprietà pubblica

Il tribunale di Milano assolve il centro sociale: "Precedente pericoloso"

Nella Milano che strizza sempre di più l'occhio ai migranti e ai centri sociali, un giudice ha deciso di assolvere il fondatore del Tempio del futuro perduto un centro sociale che si è instaurato nell'ex Fabbrica del vapore. Tommaso Dapri era accusato di invasione di terreni di proprietà pubblica, in base agli articoli 633 e 639 bis del Codice penale, e di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e trattenimento, come prescritto dall'articolo 681 del Codice penale. Durante l'udienza conclusiva, però, il giudice ha ritenuto di assolvere Dapri dal primo capo di imputazione, perché il fatto non costituisce reato, ma anche dal secondo, perché l’imputato non ha commesso il fatto. Una sentenza che, oltre a far felice Dapri, incoraggerà anche altri centri sociali ad azioni simili.

"La sentenza con cui il leader degli abusivi del Tempio del futuro perduto di via Procaccini è stato assolto dall’accusa di invasione di terreni di proprietà pubblica e apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento è molto pericolosa. Un precedente che rischia di favorire il moltiplicarsi di occupazioni abusive in città", denuncia oggi Silvia Sardone, esponente della Lega e consigliere comunale a Milano.

Il consigliere ha aggiunto, sottolineando la gravità del precedente: "Con la scusa di fare cultura, centri sociali e collettivi vecchi e nuovi potranno sottrarre alla cittadinanza immobili pubblici e privati per gestire i propri comodi: fare propaganda politica, fare soldi in nero con eventi e attività di ristorazioni, organizzare manifestazioni non autorizzate, insultare le forze dell’ordine, accogliere clandestini, opporsi agli sgomberi degli occupanti abusivi".

Silvia Sardone spiega che, con la sentenza del giudice del tribunale di Milano, "l'illegalità più conclamata diventa legale. E il Comune di Milano a guida Pd cosa dice?".

Accettare il comportamento del centro sociale pone la questione di disuguaglianza con le attività commerciali regolari: "È giusto che si possano requisire degli edifici? I commercianti che pagano le tasse per poter lavorare, e si vedono spesso e volentieri multati per delle inezie, sono degli stupidi al cospetto degli antagonisti che non emettono mezzo scontrino in spazi occupati? Secondo la sinistra, evidentemente, sì".

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