Terribile scena quella che si è presentata ai carabinieri intervenuti per fermare un 46enne, visibilmente ubriaco, che stava picchiando a sangue l’anziano padre. Quando nel pomeriggio di martedì 5 novembre, verso le 15, i militari della compagnia di Legnano sono arrivati nell’abitazione in via Montebello della Battaglia, a Cerro Maggiore, nel milanese, hanno trovato i due uomini nel giardino di casa. L’anziano era appena stato aggredito con una pesante bombola in ferro, del peso di circa un chilo, scagliatagli addosso con forza. Durante la colluttazione l’80enne aveva cercato di difendersi impugnando una vanga in legno, ma era poi stramazzato al suolo, svenuto, mentre l’uomo continuava a picchiarlo selvaggiamente al volto.
Il carnefice era ubriaco
L’aggressore è il figlio, problematico, tossicodipendente e in quel momento completamente ubriaco, come hanno testimoniato le molte bottiglie vuote presenti in casa. Un pregiudicato ben conosciuto alle Forze dell’ordine per essere stato condannato nel 2008 in seguito a maltrattamenti nei confronti dei suoi genitori. La vittima è stata trasportata e ricoverata all’ospedale di Castellanza da dove è stata dimessa con una prognosi di trenta giorni per una frattura dello zigomo destro. Il suo carnefice è stato invece ammanettato e portato nel carcere di Busto Arsizio.
I genitori avevano paura
L’uomo, tossicodipendente dagli anni ‘90, era già stato arrestato undici anni fa per aver aggredito i suoi genitori. Ai tempi venne condannato con pena sospesa, che si risolse in nulla. In seguito altre tre denunce, nessuna sporta direttamente dai genitori, forse impauriti da una sua ritorsione, ma solo dalle Forze dell’ordine intervenute tutte le volte. Quando nel 2015 la madre è morta, il padre, secondo quanto emerso, avrebbe deciso di renderlo usufruttuario della casa. Una volta deceduto anche l’anziano padre, questi sarebbe diventato il legittimo proprietario. Un modo forse per aiutare quel figlio complicato e con tanti, troppi problemi.
Il figlio voleva la casa
Mentre picchiava il genitore avrebbe anche urlato “Vattene da questa casa, così diventa mia”. Ma, fortunatamente, anche ieri la sua vittima è riuscita a telefonare alla figlia, facendole ascoltare tutto al cellulare. La donna, terrorizzata da quanto stava sentendo e dall’idea di perdere il genitore, ammazzato dal fratello, è riuscita ad allertare i carabinieri. Che si sono precipitati nell’abitazione salvando la vita all’anziano e arrestando il suo aggressore.
La figlia avrebbe poi confessato ai militari di aver temuto il peggio, soprattutto quando ormai non sentiva più la voce del padre, probabilmente svenuto sotto le botte del 46enne. “Ho avuto paura che stavolta l’avesse ammazzato” ha detto.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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