Un'altra grana sui test agli autisti Atm

Polemica sul foglio medico negato a un dipendente. L'azienda: non è in ferie

Un'altra grana sui test agli autisti Atm

Non è nata sotto una buona stella l'idea del sindaco Beppe Sala di sperimentare con il dipartimento della Statale diretto dal professor Massimo Galli i test sierologici su 2mila dipendenti Atm. Prima ancora che partissero c'era stata una presa di distanza dell'ospedale Sacco, citato per errore. Giorni fa la notizia, rivelatasi poi una fake news, del 60% degli autisti positivi al Coronavirus. E ieri, un altro giorno di agitazione. Il coordinamento sindacale Rsu ha inviato una richiesta di chiarimento ad Atm sulla gestione del personale risultato positivo. Il 7 maggio è partito il progetto su base volontaria. Con il risultato positivo del test rapido il lavoratore, attenendosi alle norme, si presenta dal medico con la certificazione rilasciata dalla struttura «ma i test non sono riconosciuti da Ats, quindi il lavoratore si ritrova senza certificato e senza la possibilità di lavorare perché l'azienda non permette il rientro al lavoro prima di sette giorni. È inaccettabile che chi è volontario ci debba rimettere». Sarebbero una decina secondo il sindacato gli autisti nel «limbo», dopo il test «pungidito» che rileva l'immunità hanno eseguito il tampone per sapere se il virus è ancora in circolo. Galli si affida ad un centro a Grenoble, in Francia. In attesa dell'esito devono rimanere a casa in isolamento. Ma Atm precisa che a un solo dipendente è stato negato il foglio medico e assicura che «gli autisti in attesa di ricevere l'esito del tampone e del test sierologico, qualora riscontrassero criticità con il medico di base per il rilascio del certificato di malattia, saranno gestiti singolarmente caso per caso dall'azienda senza recare alcun danno al lavoratore». Nessun giorno di ferie, a casa ma retribuiti. Il capogruppo Fi Fabrizio De Pasquale ha presentato un'interrogazione per «sapere chi paga il quotidiano trasporto delle provette a Grenoble. Questa è l'ultima inutile trafila imposta da Sala ai dipendenti Atm. Se sono negativi non hanno certezza di non essere contagiati da poco, se positivi devono sottoporsi al test sierologico e al tampone e restare a casa».

In compenso, Sala ieri ha suggerito ai milanesi di «passare una parte

dell'estate all'Idroscalo» ma ha confessato di non vedere l'ora di poter uscire dalla regione per «andare nella casa a Zoagli, in Liguria». A Milano, «da uomo da bar» sogna invece di poter tornare a bere «il caffè da Marchesi».

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