Una vaccinazione dimostrativa che coinvolge tutti i consiglieri dell'Ordine dei medici di Milano e provincia. A cominciare dal presidente che si è fatto somministrare il vaccino anti influenza, avendo già fatto la quarta dose anti-Covid. Tra le iniezioni scudo somministrate ai vari componenti dell'Ordine anche l'antipneumococcica e l'anti Herpes Zoster. Obiettivo: lanciare un messaggio al mondo medico e ai cittadini in generale. «Vaccinarsi è una questione di etica - spiega il presidente dell'Ordine dei medici di Milano e provincia Carlo Alberto Rossi -. E che un medico non utilizzi questo strumento preventivo pur avendolo a disposizione è una scelta poco logica e poco deontologica». Sullo sfondo il provvedimento del Governo sui reintegri da novembre degli operatori sanitari non vaccinati contro Covid: a Milano circa 280, la metà dei quali in pensione.
Il crollo della quarta dose, che nella settimana tra il 26 ottobre e il 1 novembre, è calata del 25,3 per cento «è sicuramente un aspetto che mi preoccupa» continua Rossi «quarte dosi che già non erano a livelli brillanti». Il motivo? «La quarta dose non è stata così coccolata nella comunicazione come nella campagna vaccinale sulle prime tre dosi, che da un certo punto in poi ha messo il turbo in Lombardia, conseguendo un risultato eccellente. La sensazione è che le istituzioni abbiano creduto poco nel secondo booster. Così per l'antinfluenzale» osserva il presidente dell'Ordine. Un dato che accomuna tutti i medici: «La mia preoccupazione sono le persone fragili - dichiara Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto Clinico Humanitas -. Purtroppo c'è una quota molto importante di soggetti fragili, per condizioni di salute o età, che non hanno fatto la quarta dose. E questo è un problema».
Il reintegro dei no vax pone degli interrogativi e soprattutto «non sono numeri così grandi da pensare che con quello si risolverà il problema della carenza di personale sanitario» commenta Rossi. L'Ordine dei Medici ha in corso una decina di procedimenti disciplinari «nei confronti di no vax che hanno fatto dichiarazioni ed esternazioni sui social o in altri ambiti», critiche verso i vaccini in generale, mentre durante la pandemia sono stati circa 600 i provvedimenti di sospensione. «Di questi molti sono rientrati - spiega Rossi - o perché si sono vaccinati o perché si sono ammalati oppure hanno presentato l'esenzione». Contrario al provvedimento il sindaco di Milano Beppe Sala: «Non è una decisione che mi piace, devo essere sincero».
Tra le prime richieste del presidente dell'Ordine milanese al governo il rilancio della professione: «Ritengo che questa professione vada un po' rilanciata, perché i compensi sia in pronto soccorso, sia per i medici ospedalieri che per quelli di medicina generale, sono veramente il fanalino di coda d'Europa.
Va fatto soprattutto in momento di penuria di medici. Ma non è solo per quello. È proprio una necessità» quella di adeguare gli stipendi, «che deriva dall'importanza del ruolo sociale che hanno i colleghi e dalle responsabilità che si prendono, oltre ai doveri che hanno».
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