Il 20 febbraio 2020 il Covid era già ampiamente diffuso in buona parte della Lombardia. Oltre 500 casi avevano già dichiarato l'insorgenza dei sintomi e il virus era già in circolazione in almeno 222 Comuni su 1.506 (14,7%), un po' in tutta la Lombardia.
Probabilmente il Covid circolava in Lombardia da circa un mese. Circolava già quindi quando fu dichiarata l'emergenza pandemica e circolava già quando Wuhan fu messa in quarantena.
Ipotesi e studi intorno a questa possibile «retrodatazione» erano già stati prodotti nei mesi scorsi. Adesso arriva una conferma: il 20 febbraio è solo la data in cui il primo caso è stato diagnosticato, ma il Covid c'era già. Lo conferma un saggio pubblicato sul numero di dicembre di «Epidemics - The Journal on Infectious Disease Dynamics», firmato da Danilo Cereda, dell'Unità organizzativa Prevenzione malattie infettive della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, insieme a diversi infettivologi e virologi delle Ats, degli Ircss e delle Asst lombarde.
La premessa da cui parte il report è la versione «ufficiale», nota a tutti: nella notte del 20 febbraio, quando è stato scoperto a Codogno il cosiddetto «paziente 1», il Covid ha varcato ufficialmente i confini dell'Asia per approdare con il primo contagiato in Italia e in Lombardia. Nelle settimane successive poi, la Lombardia ha registrato un aumento verticale del numero di contagi accertati, tanto da rendere necessaria l'adozione di misure rigorose per contenere la diffusione dell'epidemia.
Il saggio in questione ha analizzato i registri ufficiali dei casi avvenuti in Lombardia durante la prima fase dell'epidemia. E i risultati sono chiari. Le indagini epidemiologiche hanno rilevato oltre 500 casi (età media 69 anni) prima del primo paziente con diagnosi di Covid 19 e hanno suggerito che il virus era già in circolazione, in tanti pazienti, distribuiti su 222 Comuni (su un totale di 1.506, quindi il 14,7% del totale) con trasmissione sostenuta in tutte le province lombarde.
Nello studio, le stime del numero di riproduzione di base vanno dal 2,6 di Pavia al 3,3 a Milano. Dopo l'individuazione del primo caso, poi, è stata osservata una tendenza decrescente nel numero netto di riproduzione.
Le conclusioni portano a ritenere che, al momento della notifica del primo caso, il Covid 19 fosse già diffuso in tutta la Lombardia. E questo spiegherebbe il gran numero di casi critici sperimentati da questa regione in un lasso di tempo così breve.
La leggera diminuzione del numero di riproduzione osservata poi dopo il 20 febbraio 2020 potrebbe essere dovuta alla maggiore consapevolezza della popolazione e ai primi interventi attuati prima del blocco imposto l'8 marzo 2020.
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