Mister Chiappino presenta uno a uno i suoi gioielli

Mister Chiappino presenta uno a uno i suoi gioielli

Prima la Coppa Italia, poi la Supercoppa, ora lo Scudetto: benedetta Primavera! Non è da tutti conquistare tre tituli (Mourinho docet) in 13 mesi. Tra i grandi l'impresa è riuscita all'Inter, tra i piccoli al Genoa baby di Luca Chiappino, che adesso (scommettiamo?) tutti chiameranno Chiappinho. L'allenatore della Primavera preferisce dividere gloria e meriti con la squadra «perché non si possono ottenere questi risultati se non si hanno grandi qualità morali e il mio gruppo ha dimostrato di possederle». Vero. Dopo una partenza a singhiozzo, i grifoncini hanno innescato la quarta, raggiungendo per il terzo anno consecutivo la final eight.
L'impresa è da 10 in pagella per tutti. Dal responsabile del settore giovanile Sbravati, al ds Donatelli, al tecnico e a ognuno dei giocatori. Che Chiappino vede così. Perin: «Ha qualità indubbie e un grande futuro. Ragazzo estroverso, gelosissimo dei suoi capelli. Dopo che Sculli in ritiro glieli tagliò, si mise a piangere come un bambino. Disse che i nostri obiettivi erano Supercoppa e Scudetto. Ci prese in pieno». Stillo: «È cresciuto molto in questi due anni, portiere di grande affidabilità». Raggio Garibaldi: «Non ha fatto parte della comitiva, a causa di un infortunio. Possiede un'ottima tecnica, ma nel suo ruolo è penalizzato dalla stazza fisica». Grea: «Potenzialità fisiche e atletiche enormi. È con noi da una dozzina d'anni, deve ancora maturare». Terigi: «Da quando è arrivato, ha fatto passi da gigante». Bertoncini: «Lo abbiamo preso da Piacenza. Si è rivelata un'ottima scelta. È un difensore completo, bravissimo nel gioco aereo». De Bode: «Questo è il suo quarto anno al Genoa. Ha disputato una stagione straordinaria. Come difensore centrale è quello che ha avuto il rendimento più alto. Siamo orgogliosi di lui». Polenta: «Capitano dell'Uruguay nella sua categoria, dotato di ottima tecnica e grande duttilità. Pur essendo un centrale, l'ho sempre impiegato a sinistra. Se non succede qualcosa di clamoroso, è avviato a una grande carriera. Da rigorista è stato una rivelazione». Bettati: «Difensore classe '92, genovese, quest'anno ha avuto poco spazio. Facciamo affidamento su di lui per la prossima stagione». Carlini: «Jolly prezioso. Dove c'è bisogno, lui gioca. Lo penalizza un po' il fisico». Cofie: «Ha tutte le potenzialità per disputare una carriera ad alti livelli, ma deve credere di più in se stesso». Gucher: «Tutte le volte che è stato impiegato, ha messo grande impegno e professionalità». Doninelli: «Quest'anno è il centrocampista che ha avuto il rendimento più alto». Ymeri: «Dotato di un'intelligenza tattica superiore alla media. Sa fare tutto bene». Ferraro: «Come Grea, possiede grandi mezzi. È pronto per un'esperienza fuori. Ragazzo serissimo». Ragusa: «Ci ha dato la spinta decisiva nei play off, procurandosi 3 rigori. È lui che ha fatto scoccare la scintilla». Chinellato: «Scelta migliore non potevamo fare. Il suo arrivo a gennaio ci ha cambiato la stagione. Molto forte fisicamente e con entrambi i piedi». El Shaarawy: «Facile dire che è destinato a grandi livelli. Molto sensibile. Pensa che da lui ci si aspetti sempre qualcosa». Boakye: «Ha già esordito in prima squadra, può crescere ancora». Lazarevic: «Grandi mezzi, veloce e tecnico. Pronto per un'esperienza fuori». Aleksic: «Lo abbiamo visto poco. Ha grandi qualità». Miracoli: «Bomber alla Chinellato. L'anno prossimo contiamo su di lui».

Piras: «Attaccante esterno tecnico e rapido».
E dopo una notte intera di festeggiamenti (con taglio delle lunghe chiome bionde di De Bode) l’appuntamento ora è a settembre con la Supercoppa da difendere a Marassi contro il Milan.

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