Gli screenshot su WhatsApp possono diventare prove per un processo: ecco cosa cambia

La Corte di Cassazione ha stabilito che messaggi scambiati su WhatsApp possono essere utilizzati come prove documentali nel processo civile, salvo contestazione di autenticità

Gli screenshot su WhatsApp possono diventare prove per un processo: ecco cosa cambia
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Le conversazioni su WhatsApp e gli screenshot di questi messaggi potranno essere utilizzate come prove documentali nei procedimenti civili. Ma non solo: oltre a diventare prove effettive che si potranno usare in tribunale, ora le e autorità competenti, come l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, possono considerare le chat WhatsApp come prove documentali durante le verifiche. A stabilirlo è la Corte di Cassazione con la sentenza numero 1254 del 2025.

La sentenza

Una sentenza che potrebbe passare alla storia. Con questa sentenza, infatti, la Corte di Cassazione ha riconosciuto che i messaggi WhatsApp e gli SMS conservati nella memoria di un telefono cellulare possono essere utilizzati come prove documentali nel processo civile, salvo contestazione di autenticità. Tali conversazioni potranno essere acquisibili anche tramite semplici screenshot. Per essere valide le conversazioni cia Whastapp dovranno soddisfare alcuni requisiti. Tra questi l’identificabilità del dispositivo, attribuibile quindi a una persona specifica, l’assenza di manipolazioni e possibilità di acquisizione tramite screenshot, in quanto anche se una chat fosse stata eliminata, un eventuale screenshot salvato da un altro soggetto può essere considerato valido come prova documentale.

La disputa

Ma da dove nasce questa sentenza? Tutto ha inizio da una disputa tra un privato cittadino e una ditta di serramenti. Il cliente privato aveva corrisposto all’azienda solo un terzo della cifra pattuita. L’azienda, dal canto suo, aveva richiesto il pagamento totale. Inizialmente il Tribunale di Pavia aveva accolto la posizione del cliente a la Corte d'Appello di Milano ha invece ribaltato questo risultato. A confermare invece la tesi della ditta è stato proprio lo screenshot di un messaggio WhatsApp della chat tra la ditta e il cliente confermava l'importo riportato nella fattura emessa, con il saldo totale al termine dei lavori.

Le implicazioni

Le implicazioni di questa sentenza sono numerose.

Innanzitutto, sul piano giuridico, i messaggi di WhatsApp potranno essere utilizzati come prova documentale. Poi, a livello fiscale, durante un'ispezione i dispositivi elettronici personali e aziendali possono essere esaminati per individuare conversazioni rilevanti ai fini fiscali.

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