Moderato, affidabile, con una lunga esperienza di governo alle spalle, Alain Juppé potrebbe apparire ad un primo sguardo quasi remissivo.
Eppure il sindaco di Bordeaux che sfiderà Nicolas Sarkozy alle primarie del centrodestra in Francia ha le idee molto chiare su un tema cruciale per i rapporti fra il suo Paese, il Regno Unito e l'Unione Europea: la sorte della baraccopoli di Calais nota come "La Giungla" che da anni ospita decine di migliaia di migranti pronti a passare la Manica per sbarcare in Inghilterra.
Parlando con il quotidiano londinese The Guardian, Juppé ha confermato la propria intenzione, se verrà eletto all'Eliseo, di denunciare gli accordi di le Touquet che dal 2003 fissano la frontiera anglo-francese sul suolo del Continente, consentendo così che tutti i migranti siano trattenuti sul suolo dell'Esagono. Una situazione divenuta insostenibile ora che il Regno Unito si prepara ad uscire dall'Europa unita.
"Non possiamo più tollerare ciò che sta succedendo a Calais - ha spiegato l'uomo che più di un osservatore indica come il futuro presidente - L'immagine che dà del nostro Paese è disastrosa e la città sta pagando conseguenze molto care in termini economici e di sicurezza per la sua popolazione. Il primo passo è la denuncia degli accordi. Non possiamo accettare di dover fare su suolo francese la selezione di chi il Regno Unito e di chi invece non vuole. Questo è affare loro".
Juppé è stato ministro del Bilancio negli anni Ottanta con Chirac, poi ministro degli Esteri negli anni Novanta con Edouard Balladur. Fra i fondatori dell'Ump, nel 2010 è tornato al governo come ministro del governo Fillon dopo una lunga parentesi come sindaco di Bordeaux. Considerando i socialisti fuori dai giochi per la corsa all'Eliseo, fra Nicolas Sarkozy e Marine Le Pen è nettamente il candidato più europeista. Ma è deciso a riportare la Francia alla testa della leadership Ue con mezzi ben precisi, a partire dalla fermezza assoluta in tema di Brexit.
In un'intervista pubblicata oggi su Repubblica, Juppé spiega che "non si
tratta di punire la Gran Bretagna, ma di essere coerenti". La cooperazione bilaterale con Londra rimarrà stretta, "soprattutto sul piano militare". Ma per il resto occore risolutezza. E bisogna fare in fretta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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