Le condizioni di detenzione dell'unico sopravvissuto del commando dell'attentato del novembre 2015 a Parigi sono state ammororbidite. Salah Abdeslam, in carcere da un anno e mezzo a Fleurys Merogis, nella sua cella è video sorvegliato 24 ore su 24 e negli ultimi mesi ha iniziato a manifestare segni di paranoia, prostrazione e irritabilità, mentre continua ad affondare nel suo mutismo totale. La procura di Parigi e l'amministrazione penitenziaria hanno quindi deciso di intervenire nell'interesse dell'inchiesta, nella paura appunto che il detenuto potesse commettere il suicidio prima dell'inizio del suo processo che comincerà entro la fine dell'anno.
Abdeslam, 28 anni, è l'unico detenuto in tutta la Francia a essere sorvegliato 24 ore su 24. Durante l'ultimo mese ha mostrato segni allarmanti riguardo al suo stato di salute mentale. È stato quindi rimosso il vetro di separazione della sala visite in modo che possa essere più i contatto con i suoi cari (dopo ogni visita viene regolarmente perquisito) e gli è stato concesso uno spazio isolato per passeggiare sui tetti due ore al giorno, una al mattino e una nel pomeriggio. Inoltre ora può anche pregare nella sua cella, con un tappeto da preghiera e una copia del corano.
Continua invece il divieto di parlare con gli altri detenuti, per paura che il soggetto possa scambiare informazioni oppure fare proselitismo.
Attentato del 13 novembre 2015 a Parigi
A meno di un anno della strage di Charlie Hebdo, un commando di attentatori kamikaze ha colpito sei volte in 33 minuti nella notte del 13 novembre a Parigi.
Un attacco terroristico senza precedenti in Francia quello di quel venerdì sera, che ha causato la morte di 129 persone. Oltre a sparare a raffica nelle strade e contro le persone sedute all'aperto nei tipici locali parigini, il commando è entrato nel locale Bataclan dove era in corso un concerto, scatenando una carneficina.
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