Antartide da record: 18,3°C, la seconda più alta di sempre

Doppia emergenza in Antartide: alle temperature record si unisce la morìa dei pinguini, più che dimezzati rispetto all'ultima ricerca condotta nel 1971

Antartide da record: 18,3°C, la seconda più alta di sempre

Il 6 febbraio 2020 sarà ricordato per la temperatura record raggiunta tra i ghiacchi dell'Antartide: +18,3 °C, come trovarsi in una qualsiasi località costiera italiana in primavera ma anche in questi giorni di caldo anomalo.

Anche se a sud del nostro emisfero ci si trova nell'estate australe, il valore registrato nella base argentina di Esperanza è incredibile e rappresenta la seconda temperatura più alta mai registrata dietro soltanto ai 19,8°C del gennaio 1982 toccati nella località di Signy Island.

Il ghiaccio che si scioglie

Secondo l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), la penisola antartica è uno dei luoghi che risente maggiormente del cambiamento climatico: soltanto negli ultimi cinquant'anni, la temperature media della regioni è aumentata di quasi tre gradi. Come si legge dal report relativo a questo nuovo record climatico, la quantità di ghiaccio persa ogni anno dalla calotta antartica è aumentata di almeno sei volte tra il 1979 e il 2017.

La maggior parte della perdita si verifica con lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dal basso a causa delle incursioni di acqua oceanica relativamente calda specialmente ad ovest dell'Antartide e, in misura minore, lungo la penisola e nell'Antartide orientale.

Con un'estensione di 14 milioni di chilometri quadrati (circa il doppio dell'Australia), l'Antartico è freddo, ventoso e asciutto. La temperatura media annuale varia dai -10 °C sulla costa ai -60 ° C nelle parti più alte dell'interno. Quindi, la temperatura raggiunta nei giorni scorsi è di quasi 30 gradi superiore alle medie, qualcosa di pazzesco.

La sua immensa calotta glaciale è spessa fino a 4,8 km e contiene il 90% dell'acqua dolce del mondo: se tutto il ghiaccio si sciogliesse, il livello del mare aumenterebbe di circa 60 metri.

Emergenza pinguini

I numeri riportati dall'Oms sono molto preoccupanti non soltanto per il ghiaccio in sè ma per quello che comporta ai suoi abitanti: i pinguini. Come riporta il Corriere.it, i ricercatori hanno scoperto che tutte le colonie della zona di Elephant Island, piccola isola montuosa coperta di ghiaccio al largo della costa dell'Antartide, hanno subìto una drastica riduzione delle popolazioni fino al 60% in meno rispetto all’ultima ricerca, condotta nel 1971: allora erano 122.550 le coppie riproduttive di pinguini, oggi sono poco meno di 53 mila.

"Declini così marcati delle colonie - afferma la professoressa Heather J. Lynch, docente di ecologia ed evoluzione, una dei leader della spedizione – suggeriscono che l’ecosistema dell’Oceano Antartico è drasticamente cambiato e che gli impatti di tali cambiamenti stanno avendo un effetto domino sulla catena alimentare di specie come i pinguini. Diversi fattori possono avere contribuito a questo declino, ma tutte le prove che abbiamo indicano che sono i cambiamenti climatici i principali responsabili di ciò che stiamo osservando".

Preoccupata anche Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace Italia.

"Abbiamo urgentemente bisogno di santuari marini, e non solo nell’area antartica, ma in tutti gli oceani del pianeta - ha dichiarato - Solo così gli animali marini, come i pinguini, avranno un posto dove riprendersi dall’impatto delle attività umane e dove adattarsi ad un clima in rapida evoluzione".

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