Gli Stati Uniti puntano il dito sull'Iran per l'attacco contro gli impianti petroliferi in Arabia Saudita. Dopo le accuse del Pentagono, che ha parlato subito di un coinvolgimento iraniano anche a seguito della rivendicazione dei ribelli Houthi dello Yemen, è arrivato oggi un report con cui la Cnn conferma quanto affermato dalle forze armate americane: c'è una "alta probabilità" che l'attacco sia partito dall'Iran.
Secondo le fonti militari sentite dai media americani, l'azione contro gli impianti nella parte nord di Abqaiq è stata compiuta con un mix di droni e missili da crociera. L'indagine, che vede coinvolti esperti dell'intelligence saudita e americana, parte dall'analisi dei rottami recuperati nel sito petrolifero attaccato e anche dall'analisi della "scena del crimine". I danni causati alle cisterne e alle condutture confermerebbero l'utilizzo di questo tipo di armi e soprattutto negherebbero validità alla rivendicazione dei ribelli yemeniti. Una rivendicazione che, a detta dell'intelligence di Riad e Washington, sarebbe servita esclusivamente a coprire la responsibilità di Teheran.
La Repubblica islamica, dal canto suo, nega qualsiasi coinvolgimento: il presidente Hassan Rouhani ha infatti respinto l'ipotesi di Arabia Saudita e Usa
spostando invece di nuovo l'attenzione sui ribelli sciiti dello Yemen. Secondo il leader iraniano, l'attacco "a sciame" è stata una risposta ai raid della coalizione araba sul territorio yemenita controllato dai ribelli sciiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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