Un uomo belga di origini marocchine è stato arrestato il 15 gennaio dal BCIJ, il Bureau centrale per le investigazioni giudiziarie del Paese nordafricano, accusato di avere avuto contatti con almeno uno degli uomini legati agli attacchi del 13 novembre a Parigi.
Secondo il Bureau - scrive il quotidiano Le Desk - l'uomo sarebbe finito nell'occhio degli agenti quando è partito per la Siria, lasciando il Belgio, con uno degli uomini che giorni dopo la strage furono individuati dalla polizia a Saint Denis, in un blitz durante il quale un belga di origini marocchine, Chakib Akrouh, si fece esplodere.
Secondo il ministero dell'Interno di Rabat la persona tratta in arresto avrebbe combattuto in Siria con gli uomini del Fronte al-Nusra (Jabhat al-Nusra), la filiale qaidista attiva nel Paese e guidata da Abu Mohammed Julani. Avrebbe poi, come molti, lasciato le fila dell'organizzazione per unirsi al sedicente Stato islamico.
In Siria, sempre secondo il ministero, avrebbe seguito un addestramento militare e conosciuto diversi comandanti del sedicente Stato islamico, tra cui ci sarebbe anche la mente degli attacchi a Parigi. Dalla Francia i servizi sostengono però di non essere sicuri che abbia "partecipato agli attentati".
L'uomo sarebbe poi tornato in Europa passando dalla Turchia, arrivando poi in Germania e da
lì in Belgio, dopodiché avrebbe di nuovo lasciato il continente per il Marocco. Inizialmente identificato soltanto con le iniziali, si chiamerebbe Jalal Attar. L'arresto è avvenuto a Mohammadiya, non lontano da Casablanca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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