La comunità internazionale ha inflitto sanzioni pesanti alla Russia, in particolare agli oligarchi vicini al Cremlino. Uno degli imprenditori più colpiti è Roman Abramovich, patron del Chelsea e tra gli uomini più ricchi al mondo (patrimonio di 13,8 miliardi di dollari secondo la rivista Forbes). Nelle ultime ore il 56enne è finito al centro delle polemiche in Portogallo per aver ottenuto la cittadinanza lusitana in tempi brevissimi.
Abramovich, infatti, ha sfruttato una modifica alla legge sulla nazionalità che consente la naturalizzazione degli ebrei che riescono a dimostrare di discendere da sefarditi iberuci espulsi dalla penisola tra il XV e il XVI secolo.
Ma non è finita qui. Negli scorsi giorni le autorità portoghesi hanno messo nel mirino il rabbino Daniel Litvak: arrestato e rilasciato, deve rispondere dei reati di riciclaggio, corruzione e frode. Secondo quanto ipotizzato dai giudici, il leader della comunità ebraica di Porto avrebbe commesso delle irregolarità nella certificazione della documentazione genealogica necessaria all'ottenimento della nazionalità. I numeri parlano chiaro: tra il 2015 e il 2021 sono state approvate il 90 per cento delle richieste di nazionalità di discendenti sefarditi, Abramovich incluso. Litvak, inoltre, avrebbe un patrimonio personale milionario sparso in idiversi conti bancari tra Portogallo e Israele, ricavato dalle donazioni della sua comunità.
Il caso Abramovich ha scatenato le polemiche in Portogallo e il governo è pronto a intervenire. Come evidenziato dal quotidiano lusitano Sic Noticias, il ministro degli Esteri Augusto Santos Silva ha confermato che sono previste delle modifiche alla legge sulla nazionalità che ha permesso ad Abramovich di ottenere la cittadinanza. Le nuove disposizioni però non avranno effetti retroattivi: l'oligarca non sarà privato della nazionalità. "Il decreto introduce il requisito che i richiedenti abbiano un collegamento effettivo con il Portogallo", la precisazione del ministro.
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