Suo padre si chiamava Geoffey, era un vigile del fuoco, ed è morto assieme ad un collega mentre cercava di spegnere le fiamme che avanzavano minacciose verso i sobborghi di Melbourne.
Le stesse che stanno mandando in fumo ettari di terreno in diverse regioni australiane, provocando una catastrofe senza precedenti. Harvey Keaton ha solo 19 mesi e la sua foto con il ciuccio in bocca e gli occhi rivolti verso le mani del comandante dei pompieri australiani, Shane Fitzsimmons, che gli appunta la medaglia al valore conquistata dal suo papà, ha commosso mezzo mondo.
L’immagine di questo bimbo sull’attenti, con la divisa dei vigili del fuoco, durante il funerale del padre, rappresenta il dramma di un intero Paese. La mano che lo sorregge mentre riceve l'onorificenza è quella della sua mamma. Ma a sostenerlo, con lei, ci sono tutti gli australiani che da mesi combattono con i roghi che si sono diffusi a macchia d’olio con la complicità del forte vento e delle alte temperature del periodo.
Uno scenario che qualcuno non ha esitato a definire apocalittico, costato caro al papà di Harvey. Geoffey Keaton aveva soltanto 32 anni. Ha perso la vita, come ricorda il Corriere, il 19 dicembre scorso, quando con un altro pompiere, Andrew O'Dwyer, è stato travolto dal tronco di un albero che stava bruciando a circa 100 chilometri da Melbourne.
Sono 24 i morti dallo scorso settembre, quando gli incendi boschivi hanno iniziato a diffondersi in diverse zone. Tra gli Stati più colpiti ci sono quello di Victoria e del Nuovo Galles del Sud. Oltre 5 milioni gli ettari bruciati fino a questo momento. Più di 1.400 le abitazioni divorate dalle fiamme che stanno mettendo in ginocchio il Paese. Centinaia di migliaia sono invece le persone evacuate dal governo australiano nelle aree considerate più a rischio.
Nineteen-month-old Harvey Keaton stood quietly, sucking on a pacifier, as the fire service commissioner pinned a posthumous commendation for bravery and service to his Rural Fire Services shirt at his father's funeral https://t.co/ZBD9zkkET5 pic.twitter.com/hJntfskqUw
— Reuters (@Reuters) January 2, 2020
Nei giorni scorsi le autorità hanno chiesto ai turisti di lasciare la costa sudorientale. Centomila cittadini sono stati evacuati da cinque sobborghi di Melbourne. A Camberra il fumo ha causato la chiusura di aziende, scuole e università, la cancellazione dei voli e la sospensione del servizio postale. È qui che il primo ministro Scott Morrison ha annunciato lo schieramento di una task force di 3mila riservisti dell’esercito per contrastare i roghi.
Un miglioramento si attende per i prossimi giorni, grazie alle piogge che stanno bagnando la costa meridionale, e ad una diminuzione prevista dei venti e delle temperature. Ma l’allerta resta alta. Nel Galles del Sud, lo Stato di Sidney, ieri sono state interrotte centinaia di linee elettriche. Una giornata "terribile", quella di sabato, secondo il commissario dei vigili del fuoco, Shane Fitzsimmons, facendo il bilancio delle proprietà distrutte.
Per l’Australia sono scese in campo anche diverse personalità: dalla regina Elisabetta, che si è detta "profondamente rattristata" da quanto sta accadendo, a personaggi del mondo
dello spettacolo come Nicole Kidman e la cantante Pink. L’attrice di origini australiane Celeste Barber ha lanciato una raccolta fondi per aiutare i vigili del fuoco che in poche ore ha raccolto circa 11,5 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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