Bangkok, l'uomo arrestato ha confessato di essere coinvolto nell'attentato

La polizia thailndese ha riferito che il principale indiziato ha confessato di essere coinvolto nell'attentato. E ha ordinato un altro mandato di arresto per un cittadino turco

L'identikit diffuso dalle autorità thailandesi
L'identikit diffuso dalle autorità thailandesi

Il sospettato per la strage di Bangkok del 17 agosto scorso arrestato nella mattinata di ieri mentre stava tentando di entrare in Cambogia dal valico thailandese di Aranyaprathet, ha confessato di essere stato nel luogo dell’attentato prima dell’esplosione. Ma ha negato di aver messo materialmente la bomba. A riferirlo è stato questa mattina il vice capo della polizia Chakthip Chaijinda.

Secondo le autorità thailandesi, l’uomo arrestato è collegato all’altro fermo avvenuto sabato mattina nel sobborgo di Nong Jok, nella periferia di Bangkok, dove all’interno di una abitazione, sono stati ritrovati diversi materiali per confezionare esplosivi e numerosi passaporti turchi palesemente contraffatti.

È ancora sconosciuta l’identità del maggiore sospettato arrestato ieri. Anche se i media thailandesi avevano scritto che si tratterebbe di Yusufu Mieraili, un cinese di 25 anni di etnia uigura che abita nella provincia di Xinjiang, la polizia non ha diffuso alcun dettaglio sulla sua reale identità.

Intanto, mentre le indagini proseguono, le autorità thailandesi hanno ordinato un altro mandato d’arresto per un

cittadino turco. Si tratta di Emrah Davutoglu, il marito dell’unica thailandese di religione musulmana coinvolta nelle indagini che è stata rintracciata in Turchia e che si è dichiarata innocente e disponibile a collaborare.

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