Barenboim non si esibirà a Teheran

Il ministero dice no al direttore: "Non lavoreremo con artisti sionisti". Ma critiche erano arrivate anche da Tel Aviv

Barenboim non si esibirà a Teheran

Prima le visite diplomatiche, per riallacciare i rapporti con un Iran vicino all'accordo con gli Stati Uniti. Poi una serie di iniziative anche culturali, come quella del cancelliere tedesco Angela Merkel, che per la sua prima visita nella Repubblica islamica si farà accompagnare dalla filarmonica di Berlina, che tuttavia non si esibirà, o se lo farà dovrà fare a meno del suo direttore.

Le notizie su un possibile concerto diretto dall'israeliano-argentino Daniel Barenboim sembrano essere sfumate definitivamente quest'oggi, quando il ministero della Cultura iraniano ha chiarito che non gli permetterà di esibirsi a Teheran.

L'accordo con gli Stati Uniti ha riconosciuto sì un nuovo ruolo regionale per l'Iran, ma non ha fatto molto per ora per cambiare la posizione ufficiale del Paese nei confronti di Israele. "Non riconosciamo il regime sionista e non lavoreremo con artisti del regime", ha messo in chiaro il portavoce del ministero, Hussein Nushabadi, rifiutando il gesto simbolico di Barenboim.

Il direttore d'orchestra è cittadino israeliano ed è proprio il suo passaporto ad essere al centro del gran rifiuto di Teheran.

È tuttavia anche una voce di opposizione nei confronti della politica degli insediamenti di Tel Aviv e critiche alla sua proposta di un concerto in Iran erano arrivate anche dal ministero della cultura israeliano. La titolare del dicastero, Miri Regev, ha accusato Barenboim di ostacolare gli sforzi contro l'accordo sul nucleare per un obiettivo politico personale.

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