Adesso Trump si blinda: muro metallico intorno alla Casa Bianca

La barriera metallica intorno alla Casa Bianca resterà in piedi fino al 10 giugno, ma il sindaco di Washington teme che rimarrà lì più a lungo

Adesso Trump si blinda: muro metallico intorno alla Casa Bianca

Donald Trump sarà, da oggi in poi, protetto da una grande barriera metallica contro i disordini che stanno sconvolgendo l’America, dato che un’imponente recinzione anti-violenti è stata ultimata ieri pomeriggio tutto intorno al perimetro della Casa Bianca, con connesso divieto per i pedoni di accedere alla zona interessata. Un primo sbarramento a protezione del palazzo presidenziale e degli uffici governativi era stato eretto lunedì sera, dato il montare della pericolosità delle manifestazioni organizzate a Washington in ricordo di George Floyd, ma, nella notte di giovedì, le autorità federali hanno disposto un rafforzamento delle difese anti-tafferugli. Di conseguenza, prima delle sei del mattino di giovedì, sono cominciati i lavori per l’installazione della nuova barriera, ultimati nel pomeriggio del giorno stesso.

Il nuovo muro metallico, fa sapere la Cnn, corre lungo tutta la diciassettesima strada, da Pennsylvania Avenue fino a Constitution Avenue, recintando anche The Ellipse, il grande parco cittadino ubicato sul lato meridionale della Casa Bianca e divenuto negli anni teatro di grandi eventi pubblici.

I lavori per la messa a punto dello sbarramento anti-manifestanti, riferisce l’emittente, sono stati monitorati dagli uomini dello United States Secret Service, l’agenzia governativa incaricata di proteggere i presidenti Usa. Gli stessi agenti, citati dal network, hanno poi precisato che l’installazione difensiva resterà in piedi intorno al cuore del potere federale fino al 10 giugno, appellandosi, per giustificare l’interdizione al pubblico dell’area in questione, a “necessarie ragioni di sicurezza”.

I funzionari del Secret Service hanno in seguito chiarito, afferma sempre la Cnn, che la realizzazione della zona rossa tutto intorno alla residenza di Trump si ispira alla necessità di conciliare la massima salvaguardia del palazzo presidenziale con l’esercizio, da parte dei cittadini, del diritto a manifestare pacificamente.

In realtà, gli addetti alla sicurezza del tycoon, azzarda l’organo di informazione a stelle e strisce, avrebbero autorizzato il rafforzamento della barriera anti-intrusi perché preoccupati dalle probabili esplosioni di violenza in procinto di caratterizzare questo fine settimana, quando si celebreranno il funerale di Floyd a Minneapolis e numerose commemorazioni pubbliche di quest’ultimo in tante altre città del Paese.

All’indomani del completamento dei lavori per il nuovo sbarramento, il sindaco di Washington, Muriel Bowser, ha avanzato il sospetto che l’opera sia destinata purtroppo a durare a lungo, dicendosi profondamente preoccupata, afferma la Cnn, per il fatto che l’inquilino della Casa Bianca e i suoi collaboratori si siano “isolati” dal resto della città. Il primo cittadino ha allo stesso tempo esternato il timore che la costruzione difensiva sia destinata a restare in piedi anche oltre il 10 giugno.

La Bowser ha quindi espresso con le seguenti parole, trascritte dall’emittente, tutto il suo rammarico per la comparsa della recinzione metallica: “Sono cresciuta a Washington D.C. ed ero abituata ad avere accesso a tutti le sedi istituzionali federali”. La possibilità per cittadini della capitale di passeggiare accanto ai palazzi del potere, a detta del sindaco, sarebbe adesso, per colpa dello sbarramento anti-intrusioni realizzato intorno alla residenza presidenziale, “in pericolo”.

Il network ci ha infine tenuto a precisare che non sarebbe la prima volta che una barriera così imponente fa la sua comparsa a

protezione della Casa Bianca. In occasione dell’insediamento del nuovo capo dello Stato, un’installazione difensiva analogia viene appunto messa su puntualmente a protezione sempre del palazzo presidenziale nonché del Campidoglio.

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