Continua in tutta Europa la corsa alle vaccinazioni anti Covid. Tra i paesi in testa alla classifica per numero di vaccinati c’è il Belgio, dove però a Bruxelles si sta osservando un fenomeno differente rispetto alle altre zone del paese. Come si legge sul sito belga rtbf.be, nella capitale i numeri di persone vaccinate sono più bassi, fenomeno che da aprile ad oggi si è verificato soprattutto nei quartieri a maggioranza islamica.
Il fattore che sta rallentando la campagna vaccinale nei 19 comuni dell’area della capitale è sia linguistico che religioso. Nei quartieri come Schaerbeek, molte persone non parlano nè comprendono bene la lingua, e questo li porta ad essere meno informate riguardo alla campagna in atto. Ma a rallentare maggiormente il piano vaccinale è il Ramadan. Il periodo di digiuno osservato dalle comunità islamiche, che è iniziato il 12 aprile scorso e si concluderà il 12 maggio, sta in qualche modo arrestando la campagna vaccinale nell'area di Bruxelles. Questo perché molti islamici sono riluttanti ad iniettarsi quello che per loro viene inteso come “nutrimento per il corpo”.
Céline Nieuwenhuys, Segretario Generale della Federazione per i Servizi Sociali ha spiegato così il fenomeno: “sappiamo che le aree metropolitane come Schaerbeek lavorano con l’aiuto di ambasciatori. L’idea è di avere persone che instaurino un rapporto di fiducia con le comunità che non parlano la lingua o hanno meno accesso alle informazioni. Persone bene informate che possano a loro a volta informare”. A parlare di rallentamenti nella campagna vaccinale è stato anche il Ministro alla Sanità di Bruxelles, Alain Maron. Il ministro ha ammesso che il Ramadan sta frenando le vaccinazioni in molti quartieri di Bruxelles. “Il Ramadan ci sta probabilmente rallentando”, ha affermato Maron, che prosegue: “questo non è un buon periodo per i cittadini di fede musulmana per essere vaccinati. Molti di loro sono riluttanti a farlo o ad avere degli obblighi di questo tipo. Quando parliamo agli islamici, questi ci rispondono che aspetteranno la fine del Ramadan per farsi vaccinare”.
Tra i comuni più densamente popolati dai musulmani troviamo San-Josse, dove solo il 12 per cento degli adulti ha ricevuto il vaccino. Seguono Saint-Gilles, con il 16 per cento di vaccinati, Schaerbeek con il 17, Bruxelles con il 18 e Molenbeek con il 19 per cento. E a proposito della diffidenza dei musulmani a farsi vaccinare durante il Ramadan, si è espresso anche l’imam Nordine Taouil, del Muslim Executive, il quale ha rassicurato la popolazione islamica che il vaccino non è considerato un nutrimento per il corpo. “Quelli che hanno dubbi non si preoccupino”, ha affermato l’imam sul sito emuslim.org. “Dopo tutto, il vaccino non è cibo per il corpo. Essere vaccinati non interferisce in nessun modo con il digiuno”, hanno dichiarato anche dal Muslim Executive, “e non ha alcuna conseguenza sulla sua validità”.
L’Esecutivo islamico, su consiglio delle autorità belghe, sta quindi portando avanti una campagna di informazione per invitare gli islamici presenti sul territorio belga a non aver timore del vaccino, utilizzando anche i social come mezzo per arrivare ai tanti cittadini di fede islamica ancora diffidenti verso il vaccino.
As many #Muslims in #Belgium started their traditional month of fasting on Tuesday, the Muslim Executive (EMB) stressed that getting vaccinated during #Ramadan is not a problem. https://t.co/tKmoLVAkkI
— Council of European Muslims- مجلس مسلمي أوروبا (@eumuslims_org) April 15, 2021
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