"Volevamo saper cucinare la pasta come voi, bere Campari come voi, amare come voi, la dolce vita, per questo vi abbiamo sempre invidiato", scrive oggi la tedesca Bild in un messaggio di solidarietà ai "fratelli italiani", i più duramente colpiti dalla "catastrofe" del Covid-19. Ed è proprio la pasta uno dei beni di cui in Germania non si riesce a fare a meno, neppure in tempo di emergenza sanitaria, frontiere chiuse ed isolamento.
Nei supermercati tedeschi pennette, spaghetti e fusilli vanno a ruba, gli scaffali spesso sono vuoti e nei magazzini la merce inizia a scarseggiare. Tanto che Aldi, nota catena di negozi di alimentari, ha deciso di approvvigionarsi con treni speciali che arrivano direttamente dal Bel Paese. Nonostante le difficoltà nel transito delle merci, il gruppo tedesco, d’accordo con la DB Schenker, il ramo della compagnia ferroviaria tedesca Deutsche Bahn che si occupa di logistica, ha trovato il modo di rifornirsi in modo "permanente" delle prelibatezze made in Italy.
Per il trasporto di penne e rigatoni dei principali produttori di casa nostra, sono stati predisposti degli speciali convogli che arriveranno direttamente in Baviera. Da qui i carichi verranno smistati nei punti vendita delle principali città della Germania meridionale. "La domanda di pastasciutta e affini è aumentata in maniera drastica a causa della crisi del coronavirus", scrivono dall’azienda, constatando al tempo stesso che"sono in calo i trasporti verso l'Italia". "Vengono meno i tir e i treni per il viaggio di ritorno", spiega la società motivando la scelta di organizzare trasporti speciali per le delizie italiane.
"Diversi treni speciali hanno già portato oltre 60mila pacchi di fusilli, più di 75mila pacchi di penne e 250mila pacchetti di spaghetti dall'Italia a Norimberga, come prima consegna", comunica l’azienda in una nota, con la Schenker che ha reso noto di aver consegnato finora duecento tonnellate di spaghetti, pennette e altri tipi di pasta direttamente a Norimberga. Insomma, l’Italia è sempre "nel cuore" dei tedeschi, come scrive la Bild.
Eppure ha fatto discutere nelle scorse settimane la decisione di Berlino di bloccare all’interno delle proprie frontiere quasi un milione di mascherine destinate al nostro Paese. Per quei dispositivi di protezione individuale che sarebbero stati vitali negli ospedali della Penisola, e che avrebbero contribuito a consentire a medici e infermieri di operare in sicurezza, non è stato organizzato nessun trasporto speciale.
Anzi, dai primi di marzo, quando le spedizioni furono bloccate in seguito alla decisione del governo di interrompere l’esportazione di prodotti essenziali per il sistema sanitario tedesco, le maschere sono arrivate a destinazione soltanto dopo quasi due settimane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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