Il presidente dell'Inps, Stefano Boeri, a Venezia per un evento organizzato in occasione dei 120 anni dell’Istituto di previdenza critica la manovra del governo. "Non è aumentando la spesa pensionistica che si può far crescere l’economia del nostro paese, è esattamente il contrario".
Poi fa una riflessione soffermandosi sull’aumento dello spread: "Porta alla riduzione dei rendimenti di molti fondi pensione e ciò significa pensioni minori per molti lavoratori e in prospettiva quindi una situazione di maggiore difficoltà per la crescita con minori possibilità di finanziamenti e liquidità per le imprese". E ancora: "Se si tratta di tutelare il potere di acquisto dei pensionati e rafforzare la loro posizione bisogna pensare a misure di crescita che diano maggiore importanza al lavoro e all’aumento della produttività".
Critiche anche sul reddito di cittadinanza. "Trasferire risorse da chi lavora a chi non lavora è un percorso sbagliato. Ci vuole più lavoro il che significa pensioni più alte. Il percorso è quello di alleggerire gli oneri su chi lavora che è un percorso di successo - ha spiegato - muoversi nella direzione opposta triplicando l’afflusso di chi va in pensione e di chi non lavora significa colpire la fiscalità generale. Tutto ciò aumenta la spesa generale e diminuisce i contributi.
Poi non è detto che per uno che va in pensione - ha infine concluso - un’altro entri nel mondo del lavoro, e comunque questo avrà un reddito basso con di riflesso una minore contribuzione. La storia insegna che più prepensionamenti significa più disoccupazione giovanile. Un esempio? Il settore pubblico: chi uscirà, almeno nel breve, non verrà sostituito".
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