Bolsonaro: "Francia nel caos per i troppi immigrati". Ira di Parigi

Il ministero degli Esteri francese, tramite una nota di protesta, ha bollato come “avventate” le affermazioni di Bolsonaro e ha quindi esortato quest’ultimo a “non alimentare le tensioni sociali” che stanno attualmente caratterizzando la situazione interna del Paese transalpino

Bolsonaro: "Francia nel caos per i troppi immigrati". Ira di Parigi

Tra Brasile e Francia si è in questi giorni scatenato un duro scontro diplomatico. A provocare il dissidio sono state le critiche avanzate da Jair Bolsonaro, neoeletto presidente verde-oro, nei confronti delle politiche in ambito migratorio promosse finora da Parigi.

Nel corso di una recente diretta Facebook, l’esponente nazionalista, il quale il primo gennaio si insedierà ufficialmente quale nuovo capo dello Stato, ha accusato le autorità transalpine di avere fatto entrare negli ultimi anni nel rispettivo territorio “troppi stranieri”. Proprio per colpa degli immigrati, la Francia sarebbe ormai diventata un “Paese invivibile”. Bolsonaro ha quindi assicurato che, grazie ai provvedimenti “drastici” da egli promossi in ambito migratorio, il Brasile non “farà la fine” dello Stato europeo: “Guardate come si è ridotta la Francia. Quel Paese soffre per colpa dell’immigrazione. Noi non faremo la loro stessa fine. Una volta che si sarà insediato il governo Bolsonaro, chi vorrà entrare in Brasile dovrà infatti rispettare criteri rigorosi.” Il leader nazionalista ha poi svelato la prima misura rientrante nella sua linea di “tolleranza zero” sul fronte-immigrati, ossia l’uscita del Brasile dall’Accordo Onu sulle migrazioni, approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre scorso.

Secondo il neoeletto presidente, inoltre, le proteste che hanno paralizzato nelle ultime settimane la nazione transalpina sarebbero “atti di ribellione” perpetrati dagli stranieri presenti in Francia. Costoro avrebbero infatti organizzato una rivolta contro un sistema politico, quello di stampo occidentale, giudicato “incompatibile” con la loro cultura: “Avete visto le proteste esplose in Francia? Sapete chi sono quelli che manifestano? È tutta gente che non vuole rinunciare alle proprie tradizioni e che le vuole a ogni costo imporre alla società nella quale vive.”

La replica delle autorità di Parigi non si è fatta attendere. Il ministero degli Esteri francese, tramite una nota di protesta, ha bollato come “avventate” le affermazioni di Bolsonaro e ha quindi esortato l’esponente conservatore a “non alimentare le tensioni sociali” che stanno attualmente caratterizzando la situazione interna della nazione transalpina. Parole molto più dure all’indirizzo del neoeletto capo di Stato verde-oro sono state invece pronunciate da Gerard Araud, ambasciatore del Paese europeo negli Stati Uniti.

Il diplomatico ha infatti tuonato: “Nell’ultimo anno, in Brasile si sono verificati 63.880 omicidi, mentre in Francia solo 825. Bolsonaro, invece di occuparsi delle questioni interne di altri Stati, pensi piuttosto ai problemi del Brasile.”

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