Brasile, il progetto di Bolsonaro in Amazzonia per fermare cinesi, ambientalisti e cattolici

L'amministrazione vorrebbe ripopolare e controllare la regione, per opporsi al pericolo di una penetrazione cinese e all'influenza della chiesa cattolica e degli ambientalisti. Il piano è stato reso noto dopo la pubblicazione di alcuni audio

Brasile, il progetto di Bolsonaro in Amazzonia per fermare cinesi, ambientalisti e cattolici

Un progetto per costruire una centrale idroelettrica e l'estensione dei collegamenti autostradali. Tutto in Amazzonia, con l'intezione di favorire uno spostamento di popolazione verso la regione. Da mesi, infatti, il governo del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, sta lavorando proprio a questo: ripopolare e controllare la regione.

Il progetto "Barone di Rio Branco"

Secondo quanto riportato da Tgcom24, a rendere nota la notizia è The Intercept, il sito del giornalista americano Glenn Greenwald, che avrebbe avuto accesso a registrazioni di riunioni ufficiali, nelle quali si sarebbe discusso dell'iniziativa. Con questo piano, l'obiettivo di Bolsonaro sarebbe quello di opporsi al pericolo di una penetrazione cinese e all'influenza della chiesa cattolica e degli ambientalisti, molto attivi nell'area. Secondo quanto ricostruito dal sito americano, infatti, il progetto, chiamato "Barone di Rio Branco", sarebbe stato preparato dalla segreteria per le questioni strategiche del governo e "prevede incentivi per grandi lavori pubblici che attraggano popolazioni non indigene di altre regioni del Paese, perché si stabiliscano in Amazzionia e aumentino il contributo del Pil nazionale del Nord del Paese".

Le riunioni a porte chiuse

L'iniziativa sarebbe stata presentata, in una serie di riunioni a porte chiuse, da un colonnello in pensione, Raimundo Cesar Calderaro. Durante uno di questi incontri, lo scorso 25 aprile, a Belem (capitale dello stato di Parà) un ufficiale militare avrebbe sottolineato che la Cina starebbe promuovendo migrazioni massicce verso regioni di frontiera, che considera strategiche. In quella circostanza è stato osservato che "sul confine con la Siberia, oggi, ci sono più cinesi che cosacchi, e la Russia sta cominciando a capire che esiste un problema di sicurezza molto serio".

Cosa osteggia Bolsonaro

Secondo i responsabili del governo, le popolazioni tradizionali (cioè le comunità indigene e i "quilombolos" dei discendenti degli schiavi africani) rappresentano un ostacolo per la presenza dello Stato in

Amazzonia e lo sviluppo della regione, perché avrebbero prodotto paradigni ideologici come "l'indigenismo, il qulombolismo e l'ambientalismo". Tutti fenomeni che l'amministrazione Bolsonaro osteggia con forza.

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