Nel quinto anniversario dell'uccisione di Osama Bin Laden la Cia ha scelto di twittare gli eventi di 5 anni fa come se fossero in diretta con l'hashtag #UBLRaid. I tweet erano corredati da grafiche e immagini che documentavano le varie fasi della cosiddetta "Operation Neptune Spear". Molti utenti del social network non hanno gradito l'iniziativa, definendola "imbarazzante" e "grottesca". Non sono mancati, però, i messaggi di sostegno, con alcuni utenti che si sono congratulati con la Cia per il successo ottenuto il 2 maggio del 2011 in Pakistan.
#OTD 2011: US military raid in Abbottabad, Pakistan killed Usama Bin Ladin.#UBLRaidhttps://t.co/rklCIS2W8d pic.twitter.com/o2Ym4vM7ri
— CIA (@CIA) 1 maggio 2016
E' stata rilanciata anche la famosa foto di Obama nella situation room della Casa Bianca. Nell’ultimo tweet si legge: "3,39. Osama Bin Laden trovato al terzo piano e ucciso".
3:30 pm EDT - @POTUS watches situation on ground in Abbottabad live in Situation Room#UBLRaid pic.twitter.com/59KPF7eUTr
— CIA (@CIA) 1 maggio 2016
Il direttore della Cia, John Brennan, in un'intervista alla Nbc ha fatto sapere che ora l'obiettivo è il numero uno dell’Isis: "Se il leader, Abu Bakr al-Baghdadi, fosse ucciso, ci sarebbe un grande impatto sulla lotta all'Isis. Se catturassimo al-Baghdadi penso che ciò potrebbe avere un grande impatto sull'organizzazione, che accuserebbe il colpo".
L'intervista a Brennan è stata trasmessa alla vigilia del quinto anniversario dell'uccisione di Bin Laden: "Abbiamo distrutto una gran parte di Al-Qaeda. Non è completamente eliminata. Quindi dobbiamo rimanere concentrati su quello che può fare". Allo stesso tempo il direttore della Cia ha avvertito che la lotta contro l'Isis deve affrontare "sfide uniche" perché non si tratta solo di una "organizzazione", ma di "un fenomeno". Brennan ha rivelato che gli Stati Uniti sapevano che l'Isis stava cercando di compiere attentati in Europa e in altre parti del globo. "Inoltre, stiamo lavorando molto, a stretto contatto con i nostri partner europei" ha aggiunto, in riferimento agli attacchi terroristici che hanno colpito Parigi e Bruxelles.
Il capo dei servizi segreti americani ha poi criticato il tentativo di diffondere le 28 pagine di un rapporto del Congresso del 2002, riguardante gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, che collegherebbero l'Arabia Saudita a quelle vicende.
Brennan ha sottolineato che l'inchiesta del Congresso è stata un "esame preliminare" degli attacchi e che contiene materiale non verificato in quel momento. Sottolineando invece che dopo studi approfonditi non emerse alcuna prova che indicasse che il governo saudita, in qualità di istituzione o di singoli funzionari, avesse fornito sostegno finanziario ad al-Qaeda.
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