Bojko Borisov, primo ministro della Bulgaria, Paese attualmente alla presidenza del Consiglio europeo, ha lanciato un'iniziativa per chiudere tutte le frontiere esterne dell'Ue al fine di domare definitivamente la corrente di migranti che vi entrano illegalmente.
La proposta è stata presentata in occasione della riunione plenaria della Conferenza delle Commissioni per gli affari europei dei parlamenti dell'Ue: "Senza molte chiacchiere e lamentele abbiamo adottato tutte le misure necessarie per una protezione affidabile della frontiera turco-bulgara", ha affermato Borisov, "ma oggi proponiamo un compromesso e lo faremo anche in occasione della riunione del Consiglio europeo". Il leader bulgaro ha parlato della "necessità di introdurre misure preventive che includano, soprattutto, la chiusura di tutte le frontiere esterne dell’Ue ai migranti, in modo che l'Europa non assomigli a un 'cantiere' utilizzato per l'attraversamento".
Secondo l’esponente di punta del partito Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria, inoltre, chiunque desideri entrare all'interno dell'Unione europea deve passare prima per i checkpoint, dei posti di blocco ufficiali, che, oltre alle ispezioni e al controllo di tutti i dati personali, dovrebbero essere adibiti all'acquisizione delle impronte digitali. A tal fine "i Paesi che fanno parte dei confini dell'Ue, come la Bulgaria, devono essere assistiti e ricevere aiuto dagli altri".
"Queste misure - ha proseguito - non sono diverse da quelle adottate da Stati Uniti, Canada o altri paesi. Se i requisiti non sono soddisfatti, le persone devono essere rimandate da dove sono venute.
Ecco perché la prima parola è ‘prevenzione’, ossia l'arresto immediato del flusso e l'osservanza delle regole".Infine ha lanciato l’allarme: "Se non vengono fermati all'interno dell'Unione europea, regolarizzati e aiutati, i migranti possono diventare una fonte di estremismo".
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